LIMONE

Enciclopedia Italiana (1934)

LIMONE (fr. citronnier; sp. limonero; ted. Citronenbaum; ing. lemon-tree)

Domenico Lanza

Albero e frutto del Citrus limonum Risso, agrume caratterizzato dai germogli e dalla faccia esterna dei petali violacei, dai picciuoli delle foglie non alati, dal frutto ovoide spessissimo con umbone all'apice, a buccia giallo pallido e polpa incolore acidissima.

Di limoni vi sono numerosissime varietà: a frutto sferico, piriforme, fusiforme, senza umbone o con altro umbone alla base, a superficie canaliculata, costoluta, bitorzoluta, con mesocarpio sviluppatissimo, a polpa sanguigna, aranciata, dolce, a foglie strette, variegate, ecc. Ma tutte queste varietà hanno soltanto valore scientifico o di curiosità e non vengono coltivate in grande; a differenza dell'arancio, il limone, oggetto di grande coltura e di larga utilizzazione, è di tipo pressoché uniforme in tutti i paesi agrumicoli, varia leggermente nella forma e nelle dimensioni e, quel che più interessa, nel grado di acidità e nella serbevolezza. Più che le varietà, per il limone sono importanti le sue varie produzioni stagionali. Il limone ha naturale tendenza a fiorire a più riprese durante tutto l'anno, ma la fioritura principale è la primave. rile, dalla quale si hanno frutti maturanti in inverno-primavera; mediante opportuni trattamenti colturali si ottengono larghe fioriture precocissime, che dànno luogo a frutti maturanti in ottobre (primo fiore), e fioriture estive con relativa maturazione da maggio a settembre (verdelli), i quali frutti, per essere fuori della stagione principale di produzione, hanno un valore commerciale assai più alto.

La produzione italiana dei limoni è data per il 90% dalla Sicilia, che ha la più alta e migliore produzione del mondo, per il 4 dalla Calabria, per il 3½ dalla Campania, per il 2 dalla Puglia, per quantità minime da qualche altra regione. (V. anche agrumi).

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