CASSESE, Leopoldo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 21 (1978)

CASSESE, Leopoldo

Pietro Laveglia

Nacque ad Atripalda (Avellino) il 20 genn. 1901 da Sabino e da Marianna Ferullo. Laureatosi in lettere all'università di Napoli, dove fu allievo di Michelangelo Schipa, conseguì il diploma di archivista paleografo alla Scuola per archivisti e bibliotecari di Firenze. Vinse poi il concorso di direttore dell'Archivio provinciale di Stato dell'Aquila. A Firenze collaborò con il maestro Luigi Schiaparelli nella impostazione della Guida storica e bibliografica degli Archivi e delle Biblioteche d'Italia, la cui pubblicazione, prevista in numerosi volumi, ebbe inizio nel 1932 in Roma, per i tipi della Libreria dello Stato.

Verso il 1925 il C. stabilì i primi contatti con Piero Gobetti, Giorgio Pasquali, Luigi Russo e Tommaso Fiore e con i conterranei Guido Dorso e Carlo Muscetta. Da quei contatti scaturirono indirizzi, propositi, orientamenti che, in seguito, influenzarono la sua vita e la sua opera. Il periodo aquilano, che lo vide impegnato in un intenso lavoro di ricerca e di studio, il cui frutto si concretizzò nella pubblicazione di una pregevole Guida storica e bibliografica degli Archivi e delle biblioteche della provincia di Aquila e nell'edizione critica della Chronica civitatis Aquilae di Alessandro De Ritiis, può considerarsi come quello in cui si completa e si conferma la sua formazione culturale e politica. Nel 1934 venne trasferito alla direzione dell'Archivio di Stato di Salerno.

Qui era vivo il richiamo a due grandi periodi storici, a due età che avevano caratterizzato la storia salernitana e meridionale: il periodo medievale e quello del Risorgimento; il C. venne conquistato da quello che gli appariva come un mondo culturale lontano, scarsamente conosciuto. Perciò il ricordo della Scuola medica salernitana e quello di alcuni avvenimenti relativi alla lotta per l'indipendenza nella provincia meridionale lo interessarono in modo particolare.

Gli anni cruciali della seconda guerra mondiale sollecitarono il C., come del resto avvenne anche per tanti altri intellettuali antifascisti, ad un ripensamento, facendolo orientare verso il marxismo. Quando nell'estate del 1943 le operazioni belliche investirono direttamente, con tut ta la loro violenza, Salerno e la provincia, il C. ebbe una sola preoccupazione, quella di mettere al sicuro dai bombardamenti e dalle distruzioni i materiali archivistici affidatì alle sue cure. Terminata la guerra, partecipò attivamente all'opera di ricostruzione, organizzando mostre documentarie, dibattiti, conferenze, ridando vita ad alcune riviste locali, come la Rassegna storica salernitana o riprendendo vecchie testate come Il Picentino che era stato l'organo della Società economica salernitana. Frattanto il suo lavoro di storiografo si approfondiva e allargava all'esame critico degli scarsi documenti della Scuola medica salernitana, sopravvissuti nel tempo.

Il suo contributo agli studi sulla Scuola valse a chiarire alcuni aspetti oscuri della istituzione e a rettificare alcuni dati erronei o incerti che gli storiografi antichi e anche moderni avevano accolto sulla base della tradizione tramandata attraverso i secoli. Nel campo della storia moderna il suo apporto più notevole, oltre a quello riguardante la spedizione di Sapri, si concentra nello studio dei moti contadini, di cui rivaluta la presenza nelle lotte, e sulla partecipazione delle masse popolari al processo risorgimentale.Conseguita la libera docenza in archivistica nel 1951 (si classificò al primo posto in quello che fu il primo concorso in Italia per tale disciplina), esercitò l'insegnamento prima nell'università di Napoli e poi in quella di Roma. Ed all'archivistica e alla paleografia, nel settore della teoria e della metodologia di tali discipline, egli diede un rilevante contributo che rimane consegnato in alcuni studi considerati fondamentali in questo campo.

Il C. morì a Roma il 3 apr. 1960.

Fra i suoi scritti e lavori principali, si citano: Spunti di storia di Atripalda, Avellino 1929; Lo "Specus martirum" di Atripalda, ibid. 1930; Guida storicae bibliografica della città e della provincia dell'Aquila, Roma 1940; La "Chronica civit. Aquilae" di A. De Ritiis, in Arch. stor. per le prov. nap., n.s., XXVII (1941), pp. 151-216; XXIX (1943), pp. 1852-68; La "Societas medicorum" di Salerno e i trattotidi medic. dei secc. XI-XIII. Contr. allo studio dei manoscrittiunivers. del Medioevo, Salerno 1947; La vita socialenel Vallo di Diano dal secolo XVI alla vigilia della rivoluzione del '99, in Rass. stor. salern., VIII (1947), pp. 65-97; L'Arch. del Collegio medico di Salerno, in Notizie degli Archivi di Stato, VIII (1948), pp. 2-23; Contadini e operai salernitani nei moti del Quarantotto, in Rass. stor. salern., IX (1948), pp. 5-74; Intorno al concetto di "Materiale archivistico e Materiale bibliografico", in Notizie degli Archivi di Stato, IX (1949), pp. 3-29; Pergamene del Monastero di S. Giorgio (1038-1698), Salerno 1950; L'Archivio di Gabinetto della Prefettura di Salerno, in Movim. operaio, n.s., VI (1954), pp. 464-93; Le bonifiche nel Mezzogiorno d'Italia durante il periodo spagnolo, in Società, X (1954), pp. 65-83; Una lega di resistenza di contadini in un comune salernitano, in Movim. operaio, VI (1954), pp. 684-723; Del metodo stor. in archivistica, in Società, XI (1955), pp. 878-85; Le fonti della storia economica del sec. XIX. Il Regno di Napoli, Roma 1955; Il Cilento al principio del secolo XIX, Salerno 1956; Guida storica dell'Archivio di Stato di Salerno, ibid. 1957; GliArchivi e la storia dell'economia degli Stati italiani prima dell'Unità, in Rassegna degli Archividi Stato, XVIII (1958), pp. 202-12; Introduzione allo studio dell'Archivistica, Roma 1958; Amalfi..., ibid. 1960; La spedizione di Sapri, Bari 1969; Scritti di storia merid., a c. di A. Cestaro-P. Laveglia, Salerno 1970.

Fonti e Bibl.: [V. Panebianco], L. C., in Rass. stor. salern., XXI (1960), pp. 156-59; necr. in IlPicentino, n. s., IV (1960), n. 2; P. Laveglia, La vita e l'opera di L. C., intr. a L. Cassese, Scritti di storia merid., cit.;G. De Rosa, ibid., pp. VII ss.; P. Villani, L. C. storico dei contadini del Mezzogiorno, in Scritti in mem. di L. C., II, Napoli 1971, pp. 1-15.

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