Leone X

Enciclopedia dei ragazzi (2006)

Leone X

Antonio Menniti Ippolito

Un papa principe rinascimentale

Leone X si trovò a operare in una particolare situazione storica, nei primi decenni del 16° secolo, con la Santa Sede schiacciata tra gli interessi di Spagna e Francia, che si combattevano per affermare il proprio controllo sull’Italia. Fu un papa energico e guerriero, ma anche nepotista e incapace di frenare la corruzione della Chiesa, la quale favorì l’affermarsi della Riforma luterana

Il giovane cardinale

Giovanni de’ Medici nacque a Firenze l’11 dicembre 1475 da Lorenzo il Magnifico. A 7 anni era già avviato alla carriera ecclesiastica, a 11 era abate di Montecassino e a 13 fu nominato cardinale da papa Innocenzo VIII, il quale però gli impose di non rivelare la nomina prima di tre anni. Trascorso tale periodo, si trasferì a Roma, dove accumulò altre rendite e incarichi di primo piano.

La morte del padre, nel 1492, parve frenare lo slancio di Giovanni. Durante il conclave che in quell’anno elesse Alessandro VI Borgia, Giovanni finì con l’aderire al partito del vincitore solo dopo aver intascato per ciò una lauta ricompensa. Da papa Borgia si tenne però distante, né migliori furono i suoi rapporti col fratello maggiore Piero che controllava allora Firenze, dove il cardinale era intanto tornato.

Alla caduta del regime mediceo, nel 1494, Giovanni dovette lasciare la città e passò un lungo periodo viaggiando col cugino Giulio (il futuro papa Clemente VII) tra Germania, Paesi Bassi e Francia. Nel 1500 si trasferì a Roma, in quel Palazzo Madama che è oggi sede del Senato. Nel 1511 papa Giulio II gli affidò il governo della Romagna, dove l’anno successivo fu preso prigioniero dai Francesi. Riuscì poi a fuggire ed ebbe un ruolo nelle trattative che in quello stesso 1512 assicurarono il ritorno di Firenze alla sua famiglia: partecipò alle operazioni militari che permisero di abbattere il regime antimediceo e assunse a pieno titolo il governo della città.

L’elezione a papa

Alla morte di Giulio II, nel 1513, Giovanni fu eletto pontefice dopo un conclave rapidissimo. Ordinato sacerdote (non lo era ancora!) e poi vescovo, Leone X – fu questo il nome che assunse – fu incoronato con una stupefacente e costosissima cerimonia. L’Italia era in quel tempo la scena di un duro scontro tra Francia e Spagna e il papa cercò di impedire il predominio definitivo di una delle due potenze.

Fu però anche sempre attento agli interessi del suo casato: sempre nel 1513, infatti, affidò il governo di Firenze al nipote Lorenzo e – ottenute dalla Spagna Parma e Piacenza – meditò di creare un nuovo Stato da attribuire al fratello Giuliano. Non solo: venuto nel 1516 in urto con i della Rovere, confiscò loro il ducato di Urbino, che affidò al nipote Lorenzo. Ne seguì un conflitto che prosciugò le casse della Chiesa. Le morti di Giuliano (1516) e di Lorenzo (1519) bloccarono il piano nepotista.

Nel quadro dello scontro tra il re di Francia Francesco I e l’imperatore Carlo V d’Asburgo ondeggiò tra l’uno e l’altro a seconda della convenienza del momento. Fu un papa debole sotto il profilo religioso e soprattutto fu un pontefice dissipatore e avido di denaro. Amava partecipare a spettacoli teatrali, cacce e feste profane, dissipò somme ingenti col gioco d’azzardo e nulla fece per frenare corruzione e abusi. Ebbe un ruolo nello scandalo delle indulgenze, la scintilla che favorì in Germania lo scoppio della protesta di Lutero, e fu timido nello stroncare le iniziative del frate ribelle.

Protettore delle arti

Molti importanti umanisti furono suoi collaboratori; tra gli altri, Bernardo Dovizi (detto il Bibbiena), Pietro Bembo, Francesco Guicciardini e Paolo Giovio, che paragonò il tempo di Leone X all’età dell’oro. Protesse anche molti personaggi minori, che furono favoriti di generosi emolumenti.

Leone X aiutò Niccolò Machiavelli, che si trovava in difficoltà economiche, e nella sua corte ebbe ampio spazio Raffaello. Il pittore curò la collezione papale di sculture antiche e portò a termine gli affreschi nelle Stanze Vaticane (che da lui avrebbero preso nome e nelle quali risiedettero Giulio II e poi Leone X) e nelle Logge. Leone X morì nel 1521 a 46 anni.

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