Leóne X papa. - Giovanni de' Medici (Firenze 1475 - Roma 1521), secondogenito di Lorenzo il Magnifico; destinato alla carriera ecclesiastica, si laureò a Pisa in diritto canonico, avendo già ottenuto fin dalla fanciullezza benefici cospicui come la nomina ad abate di Montecassino e di Morimondo; nel 1489 era stato creato segretamente cardinale, ottenendo il cappello nel 1492, e il titolo di legato nel Patrimonio e nel dominio fiorentino. La rovina politica della sua famiglia gli tolse prestigio nella carica, e per alcuni anni egli visse in Francia, in Germania, nei Paesi Bassi. Tornato a Roma, nel suo palazzo (palazzo Madama) dette avvio a un munifico mecenatismo. Come legato di Bologna, fu nel 1512 fatto prigioniero a Ravenna dai Francesi. Legato poi nell'esercito spagnolo-pontificio, poté validamente contribuire al ritorno dei Medici a Firenze. Eletto papa l'11 marzo 1513 come fautore di pace dopo il bellicoso pontificato di Giulio II, mirò a evitare in Italia il predominio francese e spagnolo, con una politica tortuosa, ma insieme incerta, e troppo preoccupata di assicurare gli interessi della sua casa, per cui diede al nipote Lorenzo il ducato d'Urbino (1516), riunito allo stato papale solo alla morte di quello (1519). Per la sua ambizione politica, che tolse prestigio alla Chiesa, si schierò ora a fianco della Francia, ora della Spagna, non riuscendo però a impedire il trattato di Cambrai (1517) che decideva le sorti d'Italia. Nel nuovo conflitto tra Francesco I e Carlo d'Asburgo per la successione imperiale, tentò di negoziare compensi dall'uno e dall'altro, pur piegando alla fine verso Carlo, che si profilava sicuro vincitore nella contesa, anche per averne più valido appoggio contro il pericolo luterano. Come reggitore dello stato papale fu mite, benché stroncasse con la condanna a morte del card. Alfonso Petrucci una dubbia congiura; ma sul piano fiscale si mostrò esoso, per far fronte alle spese per la conquista d'Urbino, ma soprattutto per la sua smisurata prodigalità. Questa fu esaltata come mecenatismo dai letterati e artisti che ne godettero, come Raffaello, Castiglione, Bembo, Sannazzaro, Guicciardini, Erasmo: più freddo fu invece verso Ariosto, ostile verso Machiavelli. Protesse la stamperia del Manuzio. A Roma riformò (1513) l'università, raccolse codici e libri, capolavori dell'antichità classica, volendo fare di Roma il centro culturale della cristianità. Ma alla sua attività mancò la continuità e l'energia d'un Giulio II, sicché solo l'oscurità del periodo che seguì la sua morte può giustificare la fama che lo circondò. Come pontefice si dimostrò in alcuni casi attento ai problemi della cristianità: sentì il problema della guerra santa contro i Turchi, ma ne fu via via distolto da altre questioni; concluse (1517) il Concilio Lateranense aperto da Giulio II; pose termine allo scisma gallicano, accordando però a Francesco I facoltà di nomina dei vescovi e di risoluzione di cause anche ecclesiastiche. Di fronte alla protesta di Lutero dimostrò tolleranza, ma anche scarsa comprensione per la gravità del problema. Fu credente sincero, ma subì scandali di prelati e cortigiani, creando cardinali indegni, per la sua riluttanza ad affrontare gravi responsabilità e per desiderio di appoggi e ricchezze. Fu sepolto in S. Maria sopra Minerva, con monumento funebre disegnato da Antonio da Sangallo.
Figlio secondogenito di Lorenzo de’ Medici detto il Magnifico e di Clarice Orsini, nacque a Firenze l’11 dicembre 1475 e fu battezzato con il nome di Giovanni. Ebbe come maestri alcuni fra i più illustri rappresentanti della cultura fiorentina dell’epoca, come Angelo Poliziano e Demetrio Calcondila. ...
Papa (Firenze 1475-Roma 1521). Giovanni de’ Medici, secondogenito di Lorenzo il Magnifico. Destinato alla carriera ecclesiastica, si laureò a Pisa in diritto canonico, avendo già ottenuto fin dalla fanciullezza benefici cospicui come la nomina ad abate di Montecassino e di Morimondo; nel 1489 era stato ...
Un papa principe rinascimentale
Leone X si trovò a operare in una particolare situazione storica, nei primi decenni del 16° secolo, con la Santa Sede schiacciata tra gli interessi di Spagna e Francia, che si combattevano per affermare il proprio controllo sull’Italia. Fu un papa energico e guerriero, ...
Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 64 (2005)
Giovanni de' Medici nacque a Firenze l'11 dic. 1475, secondogenito di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini.
Oltre agli insegnamenti del precettore Gregorio da Spoleto, assorbì la lezione dei più illustri esponenti della cultura fiorentina dell'epoca, da Demetrio Calcondila ad Angelo Poliziano a Marsilio ...
Giovanni de' Medici nacque a Firenze l'11 dicembre 1475, secondogenito di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini.
Fin dalla prima età, ebbe quali maestri alcuni dei più illustri esponenti della cultura fiorentina della sua epoca, gravitanti fra lo Studio cittadino e il palazzo Medici. Da Angelo Poliziano ...
Giovanni de' Medici nacque a Firenze l'11 dicembre 1475, secondogenito di Lorenzo il Magnifico e di Clarice Orsini.
Ebbe a tre anni maestro Agnolo Poliziano, ma gli fu tolto pochi mesi dopo e dato a educare ad altri meno illustri. Dagli insegnamenti loro, e più dalla dotta, gioconda, molteplice vita ...
papà (ant. pappà) s. m. [voce onomatopeica del linguaggio infantile]. – Padre. È voce fam. e affettuosa, largamente diffusa in tutta Italia (mentre babbo si va sempre più restringendo all’ambito toscano), usata soprattutto come vocativo o quando...
loc. s.le m. (spreg., iron.) Chi, in Internet e in particolare nei siti di relazione sociale, si esprime in modo aggressivo e violento, non di rado ricorrendo a offese, insulti, minacce, di solito approfittando dell’anonimato, mentre nella...