Le province europee dell'Impero romano. Le province iberiche: Tarragona

Il Mondo dell'Archeologia (2004)

Le province europee dell'Impero romano. Le province iberiche: Tarragona

José M. Blazquez

Tarragona

Situata vicino al mare, a sud di Barcellona, T. (Tarraco) fu una creazione degli Scipioni (Plin., Nat. hist., III, 21) e sin dall’inizio fu cinta da mura ciclopiche e torri rettangolari.

Nella costruzione delle mura, la cui data di costruzione è leggermente posteriore all’anno 200 a.C., per un perimetro complessivo di 18 ha, intervennero scalpellini iberici, come indicano i materiali edili recanti iscrizioni iberiche. Delle mura si conservano tre torri, una porta con arco a tutto sesto e quattro posterule megalitiche. La parte bassa della collina, cinta dalle mura, è la zona residenziale. Nella parte alta si trovano invece gli edifici pubblici. T. fu la base dei Romani agli inizi della conquista della Spagna e la residenza del governatore romano (Strab., III, 4, 20), pertanto Cesare concesse alla città lo statuto coloniale con il titolo di Colonia Iulia Victrix.

Durante le guerre cantabriche, negli anni 26-24 a.C., Augusto risiedette a T. e le conferì anche il titolo di Triumphalis. Fu la prima città a dedicare un altare ad Augusto come divinità, rappresentato sulle monete di Tiberio, nelle quali appare anche Augusto con i suoi due nipoti. Morto l’imperatore, nell’anno 15 fu costruito e dedicato ad Augusto divinizzato un tempio, anch’esso rappresentato sulle monete. Questo edificio doveva trovarsi sulla terrazza superiore della città, verso il lato est. Nella prima zona pianeggiante della collina, a circa 30 m sul mare, si trovava il foro, dalla forma un po’ stretta a causa della sua ubicazione sul declivio. Era circondato da colonne che formano un portico allungato, con ampi spazi aperti. La costruzione di questo foro deve essere in parte anteriore ad Augusto, perché compare in un’iscrizione onorifica dedicata a Pompeo. Augustei sono invece i capitelli. Prove evidenti della grande trasformazione urbanistica che ebbe luogo nella città in epoca augustea sono la basilica e il teatro e fu dovuta soprattutto all’amministrazione dei conventus.

Nella basilica si riunivano regolarmente i conventus di Clunia, Asturica Augusta, Lucus Augusti, Bracara Augusta, Caesaraugusta e Carthago Nova. A grandi linee è possibile seguire ancora oggi la forma e il tracciato delle mura del nuovo recinto. Sono due recinti sovrapposti, a forma di terrazza, uno dei quali misura 300 x 200 m, mentre il secondo misura 140 x 190 m. Sul lato ovest, un po’ più in basso, fu costruito nello stesso periodo il circo, di cui si conservano le volte. Il grande recinto, dedicato all’amministrazione e al consilium, ha restituito una grande quantità di iscrizioni onorifiche. Di questo complesso si conservano due grandi edifici che oggi sono noti come Torre de Pilatos e Torre de la Audiencia. La basilica, situata a sud del portico, misura 74 m di lunghezza per 29 m di larghezza; il pavimento era di opus signinum; vi sono le basi di 32 colonne e i frammenti di capitelli corinzi hanno caratteristiche tipiche dell’epoca augustea. I frammenti di fregi, di architravi e di cornicioni permettono di ricostruire l’interno della basilica. La camera situata sul lato nord era verosimilmente dedicata al culto dell’imperatore. Nella camera sul lato est sono stati rinvenuti piedistalli su cui erano collocate le statue.

Il teatro è situato sul declivio che degrada verso il porto: si conservano resti di gradini, vari elementi architettonici e capitelli dell’epoca di Augusto, mentre altri frammenti di sculture sono di epoca imperiale. Sono state portate alla luce alcune abitazioni presso il foro e una via principale lastricata con grandi pietre. Esiste un altro recinto, situato di seguito, verso il lato nord-est, sopra una terrazza più in alto, ma di dimensioni inferiori a quelle del foro. Al centro di questo recinto si trova oggi la cattedrale. Qui si costruì un tempio, di pianta rettangolare, cinto da un portico con finestre sulle pareti esterne. Il tempio era verosimilmente consacrato ad Augusto, come indicano le iscrizioni che alludono a imperatori, rinvenute in questo recinto, e i fregi decorati con ghirlande ed emblemi sacerdotali. A est della cattedrale attuale sono state scoperte grandi lastre di marmo, falere con rappresentazioni di Iuppiter Hammon di epoca flavia e di altre divinità, che potevano far parte della decorazione del portico. Il marmo impiegato è di Carrara. T. aveva un anfiteatro, datato al I o II sec. d.C., in prossimità del mare. Ha restituito anche un considerevole quantitativo di iscrizioni, più di 1000, ed eccellenti sculture.

Bibliografia

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R. Mar - J. Ruiz de Arbulo, Veinte años de arqueología urbana en Tarragona, in XXV Congreso Nacional de Arqueología. Actas (València, 1999), València 1999, pp. 240-48.

S. Panzram, Stadtbild und Elite. Tarraco, Corduba und Augusta Emerita zwischen Republik und Spätantike, Stuttgart 2002.

J. Ruiz de Arbulo, La fundación de la colonia Tárraco y los estandartes de César, in Valencia y las primeras ciudades romanas de Hispania, Valencia 2002, pp. 137-56.

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