Le province europee dell'Impero romano. Le province danubiano-balcaniche. Moesia Superior e Moesia Inferior: Romuliana

Il Mondo dell'Archeologia (2004)

Le province europee dell'Impero romano. Le province danubiano-balcaniche. Moesia Superior e Moesia Inferior: Romuliana

Sergio Rinaldi Tufi

Romuliana

Il cosiddetto Pseudo-Vittore, nelle sue Epitomi databili al 360 d.C. circa, dice che il tetrarca Galerio (che fu Cesare dal 293 al 305 e Augusto dal 305 al 311) era nato e venne sepolto in un posto che egli chiamò Romulianum, dal nome della madre Romula: grazie al ritrovamento di un frammento architettonico (per l’esattezza il coronamento di un archivolto) recante appunto, entro un medaglione, l’iscrizione Felix Romuliana, l’insediamento è stato individuato presso l’attuale Gamzigrad, in Serbia orientale, nella valle del fiume Crni Timok, in un territorio che in origine aveva fatto parte della Mesia ma che poi fu distaccato da quest’ultima per costituire – dopo l’abbandono della Dacia “vera” – la Dacia Ripense.

Esistono sul posto imponenti rovine, indagate negli ultimi decenni del Novecento: si tratta della villa-palazzo che l’imperatore si fece costruire non lontano dal suo luogo natale per abitarvi dopo l’abdicazione, così come il “collega” Diocleziano si era fatto costruire il Palazzo di Spalato. Ma, mentre quest’ultimo costituiva un complesso unitario, la residenza di Galerio era formata da componenti diverse. Notevole, anzitutto, la ampia cinta turrita, dall’andamento irregolarmente trapezoidale, in cui si distinguono due fasi cronologicamente ravvicinate e costituite da due percorsi pressoché paralleli fra loro: il circuito definitivo è quello esterno, ben più consistente. Nella cinta si aprono due porte monumentali, una a est l’altra a ovest, riccamente decorate (anche con medaglioni contenenti le immagini dei tetrarchi): quella orientale doveva essere la più importante in quanto pare che tutti gli edifici, anche se non disposti secondo un piano rigoroso, fossero orientati a est. Fra i resti di tali edifici, spiccano quelli di due templi: l’uno (tetrastilo prostilo) probabilmente dedicato a Cibele oppure a Libero e Libera; l’altro (di cui resta solo il basamento, peraltro altissimo e con doppia cripta) forse consacrato al culto dei tetrarchi stessi, che si identificavano con Giove ed Ercole: statue di queste due divinità sono state trovate nei paraggi.

Non meno importanti i resti di due palazzi, entrambi nel settore settentrionale, uno a est l’altro a ovest: quest’ultimo sembra il più importante, con quattro grandi sale, una stanza ottagonale, due peristili e un piccolo impianto termale e inoltre con affreschi, stucchi e con una ricca decorazione musiva policroma: labirinto, scene di caccia, Dioniso che leva un calice. Ma anche gli altri edifici rinvenuti (fra i quali spicca un palazzo più piccolo detto “triclinio di Romula”), anche se oggi sono meno conservati e le loro funzioni sono pertanto meno individuabili, avevano tutti mosaici di buona qualità e pareti rivestite di lastre di pietra pregiata, sicché si può dire che tutto il complesso aveva caratteristiche di alta rappresentanza.

Circa 1 km a est della città, sulla sommità della collina detta Magura, si sono rinvenuti i resti di due mausolei, di due monumenti commemorativi e di un tetrapylon, tutti costruiti probabilmente durante gli anni in cui Galerio fu Augusto. È il luogo in cui Romula e Galerio furono divinizzati: i due mausolei (a pianta quadrata quello di Romula, a pianta poligonale quello di Galerio) furono resi ancora più vistosi con la costruzione di due grandi tumuli. Una testa di porfido rappresentante, con ogni probabilità, lo stesso Galerio, è stata rinvenuta non molto tempo fa. Colpito da devastazioni e incendi, il palazzo-memoriale tornò a vivere più volte, sia pure in forme assai più modeste, prima con un complesso di chiese cristiane, poi con un insediamento protobizantino e infine come città medievale.

Bibliografia

M. Čanak-Medić, Gamzigrad. Kasno-antiãka palata [Gamzigrad. Palazzo tardoantico], (serbo con riass. francese), Beograd 1978.

N. Duval, Gamzigrad. Un palais de Galère?, in S. Benedetti, Saggi in onore di Guglielmo de Angelis d’Ossat, Roma 1987, pp. 29-40.

D. Srejović - Č. Vasić, Imperial Mausolea and Consecration Memorials in Felix Romuliana, Belgrade 1994.

The Age of Tetrarchs, a Symposium (Belgrade, 4th-9th October 1993), Belgrade 1995, passim.

D. Srejović, Felix Romuliana. La résidence de l’Empereur Galère, in ArcheologiaParis, 319 (1996), pp. 20-29.

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