Laringe

Universo del Corpo (2000)

Laringe

Patrizia Vernole

La laringe (v. il capitolo Collo, Faringe e laringe) è un organo cavo e mobile, compreso tra la faringe verso l'alto e la trachea verso il basso, che costituisce la sezione iniziale del sistema respiratorio. È formata da un insieme di cartilagini, articolate tra loro per mezzo di lamine elastiche, muscoli striati estrinseci e intrinseci, e legamenti. La cavità della laringe è rivestita da una mucosa e ha più o meno la forma di una clessidra: nella parte più stretta sono situate, su ogni lato, due pieghe pari e simmetriche, le corde vocali; le parti allargate sono, in alto, il vestibolo e, in basso, l'ipoglottide. La laringe permette il transito dell'aria nella trachea ed, entro certi limiti, impedisce il passaggio di sostanze solide o liquide; inoltre costituisce l'organo della fonazione, attraverso la vibrazione delle corde vocali provocata dall'emissione di aria.

l. Filogenesi

di Patrizia Vernole

La capacità di emettere rumori e suoni, diffusa soprattutto tra gli animali terrestri, è presente oltre che nei Vertebrati anche negli Insetti: la comunicazione uditiva, rispetto ai segnali visivi, ha il vantaggio di poter essere effettuata anche al di fuori della linea diretta della vista di un altro animale. Possono essere inviati messaggi di vario tipo; per es. nelle cicale, il frinire, prerogativa del solo sesso maschile, viene utilizzato in almeno tre situazioni diverse: nel canto di riunione, nel canto di preaccoppiamento oppure come grido lanciato da individui in pericolo in quanto catturati o comunque minacciati. In genere, l'emissione del suono è ottenuta tramite formazioni cutanee denticolate, localizzate nelle zampe, nei segmenti toracici, nelle elitre, e che sono fatte vibrare per strofinamento. In altri casi, i suoni possono essere prodotti picchiando sul substrato (per es. in alcuni Coleotteri) o facendo vibrare una membrana o deformando ripetutamente una piastra cuticolare (organo tambureggiante delle cicale). La laringe, tipica dei Vertebrati terrestri, inizia a differenziarsi negli Anfibi. Negli Anuri, in particolare, (per es. nelle rane) esistono due pieghe parallele ai margini della glottide, che fungono da corde vocali, e si distinguono le cartilagini aritenoide e cricoide; il tipico gracidio delle rane è causato dal passaggio dell'aria su e giù attraverso le corde vocali, mentre due sacchi vocali situati vicino alla bocca servono come casse di risonanza. Anche nei Rettili esistono strutture simili, evidenti come corde vocali soprattutto nei gechi e nei camaleonti; in questa classe si può avere anche emissione di suoni sibilanti, ottenuta spingendo l'aria attraverso la glottide che è situata nella parte posteriore della bocca; altri Rettili (per es. le salamandre) sono invece muti. Negli Uccelli la laringe, che ha una struttura simile, non serve alla fonazione, alla quale è deputato un altro organo specifico localizzato alla biforcazione della trachea: la siringe.

Nella maggior parte dei Mammiferi la struttura della laringe è sostanzialmente simile a quella degli altri Vertebrati, tuttavia compaiono altre due cartilagini: quella tiroide e l'epiglottide; le corde vocali si trovano tra le cartilagini aritenoide e tiroide. La struttura della laringe è correlata ai tipi di dieta e respirazione delle varie specie. Così, per es., nei Monotremi e nei Cetacei le corde vocali vere e proprie sono sostituite da sollevamenti della mucosa, rinforzati da muscoli, e inoltre le cartilagini aritenoide ed epiglottide sono molto allungate e formano una specie di tubo: questa particolare struttura permette ai piccoli dei Marsupiali di succhiare il latte e respirare nello stesso momento, e nei Cetacei impedisce l'entrata di acqua nella laringe mentre viene ingerito il cibo.

Nelle scimmie, i ventricoli laringei possono diventare sacchi vocali con funzione di risonanza. Rispetto all'uomo, nelle scimmie antropomorfe l'emissione di suoni è limitata a causa del minore spazio tra l'epiglottide e il palato molle e della minore mobilità della lingua. Inoltre, nelle scimmie antropomorfe mancano l'area cerebrale di Broca e l'area di Wernicke, deputate nell'uomo rispettivamente alla motilità dei muscoli della fonazione e alla regolazione della sequenza dei suoni emessi.

Quando individui del genere Homo si adattarono a un ambiente di siccità, circa 2 milioni e mezzo di anni fa, tra le varie trasformazioni che avvennero ci furono anche modificazioni del sistema respiratorio, fra le quali il posizionamento più in basso della laringe. L'uomo infatti è l'unico vertebrato in cui la laringe è situata così in basso, nella parte anteriore del collo tra la quarta e la sesta vertebra cervicale. Questa posizione, che determina la formazione di una specie di cassa di risonanza tra le corde vocali e la bocca, insieme alla riduzione dell'osso mandibolare dietro gli incisivi, produttiva di una maggiore mobilità della lingua, ha contribuito all'evoluzione del linguaggio, cui si è accompagnato lo sviluppo di una zona cerebrofrontale corrispondente all'area principale del linguaggio, detta area cerebrale di Broca.

La fonazione viene prodotta dall'emissione dell'aria dai polmoni: le vibrazioni si creano quando l'aria passa sulle corde vocali e l'articolazione dei suoni è determinata dal passaggio attraverso la gola, la bocca e il naso; alla formazione della parole vere e proprie partecipano inoltre la lingua e le labbra. Se viene asportata la laringe, si può comunque avere emissione di suoni, la cui sorgente diventa l'esofago, ma in questo caso manca il controllo del volume. Nei bambini fino ai 3 mesi la laringe è posizionata più in alto rispetto agli adulti; per questa ragione i neonati possono respirare e bere nello stesso tempo: il liquido può scendere lungo la laringe mentre l'aria si sposta attraverso di essa dalla faringe ai polmoni. Verso il secondo anno di vita inizia l'abbassamento dell'epiglottide e della laringe, che fa aumentare di molto le possibilità di articolare suoni diversi. Poiché l'aria, i liquidi e il cibo utilizzano la stessa via, l'abbassamento della laringe potrebbe determinare il rischio che il cibo si introduca nella via tracheale, bloccando così l'accesso dell'aria ai polmoni. Per questo motivo, nel corso della deglutizione tutta la struttura della laringe si muove verso l'alto piegando l'epiglottide, e l'epiglottide, che si proietta nella gola, chiude l'accesso alla laringe; dopo che il cibo è passato nell'esofago, la laringe torna a scendere.

Ontogenesi

di Patrizia Vernole

Nello sviluppo embrionale, le cartilagini che sostengono la laringe derivano da varie arcate branchiali (quelle aritenoidi dalla seconda e terza arcata, quelle cricoidi dalla quarta). La regione branchiale si forma a partire da strutture di diversa origine: dopo la chiusura del tubo neurale le pareti laterali della cavità faringea, derivate dall'entoderma, si spingono in fuori, costituendo una serie di tasche protese verso l'esterno (tasche branchiali); successivamente l'epidermide, derivata dall'ectoderma, si ripiega verso l'interno venendo a contatto con le tasche branchiali. Il volume della laringe varia a seconda del sesso e dell'età; nei maschi la cartilagine tiroide è più evidente e dà origine al pomo di Adamo. Il cambiamento del tono di voce nei maschi nella tarda adolescenza è dovuto all'allungamento delle corde vocali (che è di circa 10 mm, mentre nelle femmine è di soli 2 mm), per effetto dell'ormone maschile testosterone sulle cartilagini laringee. Le cartilagini tendono a essere in parte sostituite da tessuto osseo dai 20 anni in poi. Con l'invecchiamento e il conseguente accorciamento della colonna vertebrale si ha un abbassamento delle corde vocali, cui conseguono modifiche del tono di voce.

Patologia (

Red.)

Le malattie della laringe possono essere di natura infiammatoria (laringite), neurologica (laringospasmo, laringoplegia) oppure essere legate allo sviluppo di tumori benigni o maligni. La laringite può essere acuta o cronica. La forma acuta (detta laringite catarrale acuta) può insorgere primitivamente per freddo umido, eccessi vocali, abuso di tabacco, può essere secondaria a flogosi di organi vicini (faringite) oppure intervenire nel corso di raffreddore e influenza. Si manifesta con senso di vellichio in gola, poi raucedine fino all'afonia, tosse stizzosa, prima secca poi con espettorazione mucosa o mucopurulenta (talora anche ematica). È caratterizzata da congestione e arrossamento diffuso, specie dell'epiglottide e delle aritenoidi, edema delle corde vocali, secrezione catarrale. Le laringiti croniche sono generalmente secondarie a uno o più episodi acuti, a ostruzione nasale con persistente catarro nasofaringeo, a faringite cronica. Esiste una forma detta laringite catarrale cronica caratterizzata da disfonia o afonia, facile stancabilità nel parlare, senso di secchezza e di bruciore in gola, tosse stizzosa soprattutto al mattino con difficoltà a espettorare, espettorato grigiastro. È presente arrossamento diffuso, congestione delle corde vocali, ipertrofia diffusa, presenza di muco denso, vischioso, grigiastro specialmente nelle regioni posteriori. La forma detta laringite dei cantanti e degli oratori, secondaria ad abuso o sforzo vocale, si manifesta con voce meno chiara, velata specialmente nel canto e nei toni medi o acuti ed è caratterizzata da congestione e asinergia delle corde vocali. Nelle forme a lungo decorso è possibile osservare la comparsa di una iperplasia dermopapillare della mucosa, con trasformazione del normale epitelio vibratile in epitelio piatto pluristratificato (pachidermia). La laringite secca o atrofica è una forma cronica, secondaria a processi infiammatori cronici delle vie aeree superiori (per es., riniti, sinusiti, faringiti ecc.), contraddistinta da secchezza e senso di bruciore in gola, voce rauca specialmente al mattino. La laringoplegia è la paralisi motoria della laringe: è determinata da lesioni del nervo ricorrente o laringeo inferiore a seguito di traumi, compressione da parte di organi vicini o fattori tossici. La sintomatologia varia a seconda che sia leso uno solo o entrambi i ricorrenti. Nella paralisi unilaterale si ha inizialmente afonia, poi voce bitonale, infine, per compenso da parte della corda sana la voce può ritornare normale. Nelle rarissime paralisi bilaterali, dovute generalmente a compressione in sede cervicale o toracica, si ha afonia completa. Il laringospasmo consiste in una contrazione transitoria o stabile di alcuni o di tutti i muscoli intrinseci della laringe. Lo spasmo insorge in seguito a irritazione diretta oppure riflessa delle fibre motrici laringee. Si può osservare sia nel bambino sia nell'adulto. In quest'ultimo caso, si deve ricercare la causa in irritazioni locali (laringite acuta o cronica, edema della glottide), in malattie neurologiche (lesioni bulbari ecc.), in stati irritativi di organi respiratori (faringiti, bronchiti). Si manifesta con crisi di soffocazione, stridore, fame d'aria.

Bibliografia

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f. martini, Fondamenti di anatomia e fisiologia, Napoli, EdiSES, 1994.

a.s. romer, t.s. parson, The vertebrate body, Philadelphia, Saunders, 19866 (trad. it. Anatomia comparata dei Vertebrati, Napoli, SES, 19872).

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