Favaretto, Lara

Lessico del XXI Secolo (2012)

Favaretto, Lara


Favarétto, Lara. – Artista (n. Treviso 1973). Frequenta l’Accademia di belle arti di Brera e poi la Kingston University di Londra. Rientra in Italia e sperimenta le tecniche e i linguaggi più vari, dal disegno alla fotografia, dalla scultura al video e alla performance. Nel 2002 tiene la sua prima personale in uno spazio pubblico, la Galleria d’arte moderna e contemporanea di Bergamo, indagando il tema della festa intesa come divertimento che include la malinconia della sua stessa fine. L’artista affronta il tema attraverso 14 sculture di cartapesta indossabili e agenti per le strade della città. Vince il premio per la Giovane arte italiana alla 51a Biennale di Venezia, nel 2004, con il video La terra è troppo grande per il MaXXI di Roma. L’artista dichiara di incentrare la propria ricerca sull’idea di opera d’arte intesa come dono e sulla possibilità che essa possa permettere di fabbricare il tempo. Suscitando i suoi lavori sempre più coinvolgimento del pubblico, nel 2005 partecipa alla collettiva dal titolo Ecstasy: recent experiments in altered perception organizzata dal MoCA di Los Angeles. Nelle sue sculture-macchine 'celibi' è protagonista l'usura quanto la materia utilizzata, come nell’istallazione Simple men esposta alla 2a Triennale di Torino nel 2008, dove spazzole da autolavaggio di colore diverso ruotano su se stesse 'graffiando' le lastre di metallo alle quali sono agganciate. Nello stesso anno viene invitata alla 15a Quadriennale di Roma e alla 16a Biennale di Sydney. Nel 2009 è alla 53° Biennale di Venezia con Monumento momentaneo (Swamp), con cui l’artista interviene direttamente nel paesaggio. Nel 2010 partecipa alla Biennale Performa di New York.

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