Lanciano

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Comune della prov. di Chieti (66,1 km2 con 36.389 ab. nel 2008). La cittadina è situata a 265 m s.l.m. nell’alta valle del torrente Feltrino. La parte moderna si estende in pianura; quella più antica è divisa in quattro quartieri, disposti su altrettante collinette. Artigianato (ceramica, oreficeria e pelli) e industrie metalmeccaniche, tessili, alimentari, poligrafiche ed editoriali.

L. è l’antica Anxanum. Nel Medioevo fu uno dei maggiori centri industriali dell’Abruzzo (panno di lino e di lana; ceramica dal 15° sec). Sotto gli Angioini, fu dapprima feudo del conte Rodolfo di Courtenay e quindi di Filippo di Fiandra; poi Carlo II la dichiarò città demaniale; gli Aragonesi nel 15° sec. la elevarono a sede della corte giudiziaria per l’Abruzzo citeriore. Eretta in sede vescovile nel 1515, in arcivescovado nel 1562, subì le conseguenze del malgoverno spagnolo e fu privata dei suoi beni e privilegi, e infine nel 1639 fu venduta ai marchesi d’Ávalos. Occupata dai Francesi nel 1799, vi fu poi reinstaurato il governo borbonico.

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