Dini, Lamberto

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Economista e uomo politico italiano (n. Firenze 1931). È stato direttore generale della Banca d'Italia (1979-1994), capo del Governo (1995-1996), ministro del Tesoro e degli Esteri; dal 2001 al 2013 è stato senatore.

Vita e attività

Laureatosi in economia e commercio (1955), dopo un periodo di perfezionamento negli USA (1957-59) iniziò a lavorare presso il Fondo monetario internazionale, di cui divenne dal 1976 al 1979 direttore esecutivo in rappresentanza di Italia, Spagna (fino al 1978), Grecia, Portogallo e Malta. Nell'ottobre del 1979 fu nominato direttore generale della Banca d'Italia, carica che ricoprì fino al maggio 1994 quando fu chiamato da S. Berlusconi, allora presidente del Consiglio, al ministero del Tesoro. Dopo la crisi del governo Berlusconi successe a quest'ultimo alla guida dell'esecutivo, sostenuto da una nuova maggioranza di centrosinistra comprendente anche la Lega Nord. Il suo governo (genn. 1995-maggio 1996), composto esclusivamente da "tecnici" non appartenenti direttamente ai partiti politici, si prefisse come obiettivo prioritario il risanamento dei conti pubblici attraverso una serie di interventi correttivi volti a limitare il deficit statale e soprattutto attraverso l'avvio della riforma del sistema previdenziale. Nel febbraio 1996, in vista delle elezioni legislative fissate in aprile, D. diede vita a una formazione politica d'ispirazione moderata e liberista in campo economico, denominata Rinnovamento italiano, che si collocò nello schieramento di centrosinistra e che ottenne il 4,3% dei voti (quota proporzionale alla Camera). Eletto deputato, fu nominato ministro degli Esteri nel governo Prodi (maggio 1996-ott. 1998) e nei successivi governi D'Alema (ott. 1998-apr. 2000) e Amato (apr. 2000-giugno 2001). Senatore dal maggio 2001 al marzo 2013, eletto prima nelle fila de La Margherita e poi del PdL, ha rappresentato il Parlamento italiano alla Convenzione europea (2002-03).

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