ISEO, lago di

Enciclopedia Italiana (1933)

ISEO, lago di (detto anche Sebino: A. T., 20-21)

Rina MONTI
Manfredo VANNI

Vasto e importante bacino lacustre vallivo, che si estende lungo il fondo sovraescavato della bassa Val Camonica. Il fiume Oglio, che entra nel lago a nord, tra Lòvere e Pisogne, ne è il principale immissario e ne costituisce pure l'emissario, uscendo di nuovo, a sud, presso Sàrnico. La lunghezza di questo bel lago prealpino si calcola di circa 25 km., la larghezza media di km. 2,4 e quella massima di 4,5; il perimetro si sviluppa per 60 km., racchiudendo una superficie di kmq. 65,3; è perciò il quarto dei grandi laghi prealpini italiani. Il livello delle sue acque si trova a circa m. 186 sul mare, e, poiché la sua massima profondità fu calcolata di oltre 250 metri, il fondo del lago scende più basso del livello del mare; fatto comune questo, del resto, a tutti i grandi laghi subalpini. Il Salmoiraghi ne calcolò pure il volume in 7,6 miliardi di metri cubi. Nella parte centrale, dove appare più largo, si eleva dalle acque il Monte Isola (599 m.), il quale forma l'isola detta di Siviano, dal nome del paese che si adagia sui suoi pendii nord-occidentali. È questa l'isola più vasta fra le altre dei laghi italiani, raggiungendo una superficie di kmq. 4,3. Sulla cima sorge il piccolo santuario della Madonna della Ceriola, meta di gite per lo splendido panorama, che di lassù si gode sino al lontano biancheggiante Adamello. Un piccolo isolotto detto di S. Paolo si trova a nord dell'isola di Siviano.

Le sponde del Lago Sebino, sia quella bergamasca, occidentale, sia quella bresciana, orientale, scendono, per lo più, ripide sulle acque, interrotte solo da piccoli delta formati dai torrenti che discendono al lago dalle minori valli laterali; perciò, nel suo complesso, il lago si presenta alpestre e sommamente pittoresco. Fanno eccezione due tratti, uno a sud, fra Sarnico e Iseo, e l'altro a nord, fra Pisogne e Lovere. Nel primo la riva è contornata da tratti piani e da tondeggianti colline, nel secondo, le alluvioni dell'Oglio colmarono il fondovalle formando un largo pianoro, che tende ad avanzare sempre più; questo pianoro ci dice quella che sarà la sorte di questo, come di tutti i laghi delle prealpi: il detrito dei fiumi immissari dovrà, a poco a poco, colmarlo e prosciugarlo.

Gli ulivi sparsi sulle pendici, più ancora delle vigne e dei frutteti, dànno carattere al paesaggio attestando una mitezza di clima che favorisce la vegetazione precoce e rigogliosa: come intorno agli altri grandi laghi lombardi, gli elementi della flora mediterranea salgono qui ad incontrarsi con la flora alpina. Anche l'isola, un tempo selvosa di abeti e di larici, ora si ammanta di ulivi, di vigne, di castagneti.

La vita acquatica nel suo complesso ripete il quadro dei laghi subalpini con grandi fondali. Tracce di canneti si notano appena alle due estremità del bacino: solo nella parte meridionale, tra Iseo e Sarnico dove le acque sono poco profonde, si ha notevole sviluppo di flora e fauna costiera. In tutto il resto, dove le coste scendono a precipizio verso fondali di circa cento metri e più (e nella metà più nordica fino a una piana di fondo che tocca 200-251 m.) domina un limnobio di carattere spiccatamente pelagico con abbondanti bitotrefi, dafnie, leptodore, bosmine. I pesci più redditizî sono trote, coregoni (introdotti da pochi decennî), agoni (noti localmente col nome di sardelle), alborelle, pesci persici. Non mancano anguille, barbi, bottatrici, carpe, cavedani, ghiozzi, lucci, sanguinerole, savette, scardove, scazzoni, tinche, triotti, vaironi.

Centri importanti di pesca sono: Montisola, Pisogne, Iseo, Clusano, Predore, Riva di Solto e Sarnico, dove uno stabilimento ittiogenico. provvede all'incubazione di trote e coregoni per il ripopolamento del lago. La produzione ittica è in aumento: nel 1929 diede 209,000 kg. di pesce, tra cui: trote kg. 3800, coregoni kg. 9000, agoni kg. 16.000, pesce persico kg. 11.500.

Oltre ai paesi citati, sorgono sulla destra del lago: Zorzino, Predore e Tavernola; sulla sinistra, Pilzone, Sulzano, Marone, ecc.

V. tavv. CIII e CIV.

Bibl.: F. Salmoiraghi, Contributo alla limnologia del Sebino, in Atti della Soc. ital. di scienze naturali, Milano 1898; G. De Agostini, Atlante dei laghi italiani, Novara-Roma 1917; R. Riccardi, I laghi d'Italia, in Boll. R. Soc. Geografica ital., II (1925), p. 506 (bibliografia).