L'Italia preromana. I siti etruschi: Luni sul Mignone

Il Mondo dell'Archeologia (2004)

L'Italia preromana. I siti etruschi: Luni sul Mignone

Marco Rendeli

Luni sul mignone

Sito su un pianoro alla confluenza dei torrenti Vesca e Mignone (prov. di Viterbo), ai margini settentrionali dei Monti della Tolfa.

Gli scavi condotti dall’Istituto Svedese di Studi Classici e dalla locale Soprintendenza hanno documentato tre aree archeologiche: l’acropoli, l’altura dei Tre Erici e la zona di Monte Fornicchio. I resti più antichi risalgono al Neolitico nella zona dei Tre Erici. Materiali della piena età del Bronzo sono attestati in tutte le aree, con frammenti della fase appenninica particolarmente abbondanti sull’acropoli. L’abitato doveva essere formato da grandi abitazioni rettangolari, parzialmente scavate nella roccia, con sovrastrutture di pietra e legno, a doppio spiovente. La dimensione di alcune abitazioni è eccezionale, raggiungendo i 42 m di lunghezza. All’interno sono stati messi in luce resti di numerosi focolari e non pare azzardato ritenere che accogliessero più nuclei familiari. Proprio da queste long houses provengono i cinque frammenti di ceramica micenea scoperti a L.s.M., databili fra il Miceneo III A2 (XIV sec. a.C.) e il Miceneo III C (XII-XI sec. a.C.).

Attestata su tutto il pianoro (Monte Fornicchio, Tre Erici) è l’età del Bronzo Finale. L’abitato risulta composto da una serie di capanne rettangolari od ovali con intelaiatura di legno, rami e argilla. Fra le diverse abitazioni messe in luce a L.s.M. spicca un edificio rettangolare monumentale, sul lato ovest dell’acropoli: lungo 18 m e largo 9 m circa, fu scavato nella roccia per una profondità di 6 m; aveva un impiantito ligneo. La funzione non è ancora chiara: lo scavatore, C.E. Östenberg, riteneva che il complesso fosse collegato con una grotta sottostante, da interpretare come un luogo di culto. Secondo altri si tratterebbe di una casa con magazzino sottostante (Hellström 1975) o di una cisterna successiva alla fine dell’età del Bronzo (Bietti Sestieri 1981). Gli scavi svedesi hanno inoltre portato alla luce due case, databili fra la fine del VII e il VI sec. a.C., momento in cui un piccolo centro può essere sorto nella zona: l’acropoli fu cinta, in questa fase, da un muro e furono edificate anche altre opere difensive. In relazione a queste emergenze sono alcune tombe a camera ipogee scoperte sulle alture prospicienti il pianoro di L.s.M.

Bibliografia

P. Hellström, Luni sul Mignone 2,2. The Zone of the Large Iron Age Building, Stockholm 1975.

A.M. Bietti Sestieri, Produzione e scambio nell’Italia protostorica, in L’Etruria Mineraria. Atti del XII Convegno di Studi Etruschi e Italici (Firenze - Populonia - Piombino, 16-20 giugno 1979), Firenze 1981, pp. 223-64.

L. Vagnetti, s.v. Luni sul Mignone, in BTCGI, IX, 1991, pp. 287-91 (con bibl. prec.).

F. Di Gennaro, s.v. Luni sul Mignone, in EAA, II Suppl. 1971-1994, III, 1995, pp. 478-81 (con bibl. ult.).

P. Hellström, Rock-Cut Chamber Tombs at Luni sul Mignone, in OpRom, 20 (1996), pp. 223-48.

Id., Reflection on the Function of the Monumental Building at Luni sul Mignone, in J. Rasmus Brandt - L. Karlsson (edd.), From Huts to Houses. Transformation of Ancient Societies. Proceedings of an International Seminar Organized by the Norvegian and Swedish Institutes in Rome (21-24 September 1997), Stockholm 2001, pp. 163-69.

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