L'Italia preromana. I siti della Puglia: Bari

Il Mondo dell'Archeologia (2004)

L'Italia preromana. I siti della Puglia: Bari

Ettore M. De Juliis

Bari

Antica città (gr. Βάριον; lat. Barium) della Peucezia, il cui abitato durante tutta l’antichità e il Medioevo è rimasto circoscritto alla penisoletta designata attualmente come “città vecchia”.

I primi consistenti resti di insediamento risalgono alla media e tarda età del Bronzo (XVI-XII sec. a.C.) e sono costituiti da un villaggio di cultura appenninica e subappenninica. L’area di B. sembra essere stata rioccupata a partire dalla seconda metà del IX sec. a.C., quando appare documentata la presenza di un villaggio indigeno, ascrivibile alla nuova cultura regionale iapigia. L’insediamento indigeno, ben attestato pure nel corso dell’VIII sec. a.C., continua ininterrottamente per tutta l’età arcaica e classica, anche se la documentazione si presenta quantitativamente diseguale e con frequenti ampie lacune. In tutto questo lungo periodo l’insediamento di B. deve avere avuto la struttura di un agglomerato di capanne con vicini lembi di necropoli, secondo il modello diffuso in tutta l’area indigena pugliese. Non vanno escluse, però, alcune peculiarità connesse alla funzione del villaggio quale scalo portuale del ricco entroterra agricolo. La documentazione archeologica per questa età è costituita essenzialmente da tombe: si ricorda quella scoperta nel 1912 nell’area di S. Pietro, che conteneva vasi indigeni e di fabbrica coloniale associati a una kylix corinzia del secondo venticinquennio del VI sec. a.C.

A età più recente, V-IV sec. a.C., risale un gruppo di sei tombe rinvenute nell’area di S. Scolastica negli anni Settanta del Novecento. Nella stessa area e nella stessa occasione venne alla luce per la prima volta un tratto delle fortificazioni urbane. Il muro è costruito in opera quadrata con blocchi di tufo disposti su due cortine ed è datato, grazie ai corredi delle tombe vicine, alla fine del IV sec. a.C., in un momento, cioè, in cui in tutta l’area indigena si incomincia ad adottare il modello di insediamento di tipo urbano derivante dalla cultura ellenica. Nella prima metà del III sec. a.C. la città si consolida e si infittisce la sua occupazione, mentre nella seconda metà dello stesso secolo entra nell’orbita romana. Sembra ormai chiaro che B. sia andata sviluppandosi grazie alla sua posizione geografica e al suo porto, la cui funzione di perno nel sistema difensivo romano della costa adriatica, nel 181 a.C., è ricordata da Livio (XI, 18, 8). Della città di età romana restano scarse testimonianze, consistenti in materiali reimpiegati negli edifici medievali e in epigrafi, soprattutto dediche funerarie, da cui traspare la nutrita presenza di individui di origine grecolevantina, propria di un vivace centro mercantile.

Bibliografia

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