L'Europa in eta protostorica. Premessa

Il Mondo dell'Archeologia (2004)

L'Europa in eta protostorica. Premessa


Premessa

(Red.)

Le prime forme di lavorazione del ferro sono tradizionalmente riferite alla civiltà anatolica del II millennio a.C. (Alaça Hüyük); tale tecnologia si sarebbe successivamente diffusa e affermata nel Vicino e Medio Oriente, in Egitto e nel continente europeo. Ricerche più recenti riguardo al fenomeno hanno peraltro posto in discussione la teoria diffusionista che giustifica questa espansione con lo spostamento delle popolazioni. In Europa occidentale, ad esempio, il passaggio dall’età del Bronzo a quella del Ferro è stata messa in relazione con l’arrivo dei guerrieri halstattiani (fine del IX - inizio del VIII sec. a.C.). Oggi si è portati a ritenere che il ferro fosse comparso già nell’età del Bronzo e dunque a cogliere una maggiore continuità tra le culture del Bronzo Finale e quelle della prima età del Ferro, con particolare attenzione al rapporto che intercorre tra evidenze archeologiche e gruppi etnico-culturali.

L’età del Ferro in Europa è stata suddivisa in due momenti cronologici rispettivamente assimilati alle culture di Hallstatt e di La Tène, benché attualmente appaia più frequentemente espressa una divisione tra Prima e Seconda età del Ferro a causa proprio della peculiarità delle diverse culture regionali investite dal fenomeno. Il passaggio all’età del Ferro infatti varia nelle diverse zone d’Europa, in alcune regioni si data all’XI sec. a.C.; l’uso del ferro però è pienamente diffuso a partire dal VII sec. a.C. Come il suo inizio, anche la fine dell’età del Ferro è fissata, a seconda dei luoghi, in date diverse, generalmente in rapporto all’espansione della civiltà greca e romana. L’età del Ferro europea si contraddistingue per la formazione di complesse civiltà con diffuse realtà insediative, spesso a carattere fortificato o protourbano (ad. es., gli oppida celtici), con santuari e necropoli spesso ricche, nonché per lo sviluppo di una estesa rete di commerci e scambi che convolsero l’intero continente e il bacino del Mediterraneo; da questa interazione risultò l’importazione soprattutto di oggetti di prestigio dalle aree toccate, l’emergere di ceti dominanti (élites). Forte è, ad esempio, la connotazione di snodo economico che caratterizza, insieme o indipendentemente dalla funzione di centri politici territoriali, molte delle cosiddette residenze “principesche” situate strategicamente lungo le vie fluviali, spesso in prossimità di guadi o di luoghi convenienti al passaggio delle merci (ad es., Mont Lassois, Châtillon-sur-Glâne, Münsterberg di Breisach, Heuneburg, Marienberg di Würzburg), come ben documentano i rinvenimenti di ceramiche attiche e anfore vinarie. Altrettanto rilevanti furono fenomeni quali l’incontro e la trasformazione di idee religiose e politiche, l’emissione di moneta, il fiorire di ricche e diversificate forme di produzione artistica e manifatturiera.

Testimonianze fondamentali sono in tal senso, per citarne solo alcune, la civiltà di Hallstatt, le culture dell’area alpina e dell’Italia settentrionale (ad es., la cultura di Golasecca), quella villanoviana in Emilia, Etruria e Campania, la civiltà di La Tène nelle sue caratterizzazioni areali, nonché i complessi fenomeni collegati all’espansione dei Celti in Europa. Di seguito verrà dunque data una sintetica trattazione di tali evidenze, rimandando alla sezione dedicata all’Italia preromana per quanto riguarda gli eventi più propriamente pertinenti alla Penisola.

Bibliografia

Orientativamente:

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T.C. Champion - J.V.S. Megaw, Approaches to the Study of Iron Age Settlement and Society, in Settlement and Society. Aspects of West European Prehistory in the First Millennium B.C., Leicester 1985, pp. 1-8.

T.C. Champion, Written Sources and the Study of the European Iron Age, ibid., pp. 9-22.

G. Rancoule - J.Y. Robic - J.P. Millotte, Bibliographies sur l’âge du fer, Montagnac 1988.

G. Gaucher, s.v. Ferro, età del, in A. Leroi-Gourhan - M. Piperno (edd.), Dizionario di preistoria, I. Culture, vita quotidiana, metodologie, Torino 1991, pp. 229-30.

J. Collis, The European Iron Age, London 1997 (con bibl.).

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