KUKU NOR

Enciclopedia Italiana (1933)

KUKU NOR (A. T., 97-g8)

AIdo Sestini

NOR Il maggiore lago del Tibet, posto presso il margine nord-orientale dell'altipiano, così chiamato dai Mongoli, e Tsongombo dai Tibetani (con uguale significato: lago azzurro). Il lago, che manca di emissario, giace a circa 3040 m. di altezza, in un bacino dal fondo pianeggiante, tra le catene più meridionali del Nan shan; ha forma assai irregolare, è lungo circa 100 km. e largo 65, con un'area di circa 4200 kmq.; questa è però soggetta a variazioni, poiché varia un po' il livello da una stagione all'altra e nei diversi anni, essendo l'alimento dato in gran parte dalle piogge estive. La profondità non sembra superare i 100 metri che in pochi punti. Vi sono alcuni scogli e isolette, una delle quali ospita un monastero. Le acque sono alquanto salate e contengono pesci in gran copia; la pesca non è però esercitata dai Tibetani che abitano presso le sponde del lago, ma da gente venuta di fuori, durante l'inverno, quando il lago è quasi interamente gelato (da novembre a maggio). Le rive del lago sono in gran parte piane e sabbiose; i torrenti che vi sfociano hanno costituito piccoli delta e lagune. Il maggiore affluente, il Buhain Gol, proveniente da ONO., ha formato, con i suoi interrimenti, una sporgenza di una ventina di kmq. Grandi dune fiancheggiano il lago a NE.

Per la discreta abbondanza delle piogge estive la regione del Kuku nor è ricca di buoni pascoli, specialmente a sud del lago; essa è stata quindi frequentemente oggetto di contesa fra le popolazioni pastorali dei territorî vicini. Rarissimi vi sono gli alberi, probabilmente a causa della violenza dei venti, piuttosto che per la rigidità del clima; abbastanza estesi sono invece pascoli cespugliati sui declivî più bassi dei monti esposti a nord. Fino a 4100 m. di altezza cresce il rabarbaro (Rheum palmatum), che è oggetto di raccolta e commercio. La fauna annovera yak, antilopi, kulan, marmotte, ecc.

Attualmente la regione del Kuku nor è abitata in gran parte da Tibetani stabilitivisi nel secolo scorso, mentre i Mongoli tengono ancora la zona a occidente del lago. Sono popolazioni nomadi, non sempre pacifiche, che allevano yak, pecore, vacche, e trovano qui condizioni propizie all'insediamento anche nell'inverno, per la scarsità delle nevi.