Daya, Krishna

Dizionario di filosofia (2009)

Daya, Krishna


Filosofo, logico, sociologo ed economista indiano (Meerut 1924 - Jaipur 2007). Oltre ad aver insegnato in alcune università statunitensi (Northfield, Hawaii), fu a lungo prof. di filosofia presso l’univ. del Rajasthan e membro dell’Indian council of philosophical research e dell’Indian council of social science. In The nature of philosophy (1955) identifica il compito del filosofo nel far chiarezza, rinunciando al pomposo e inutile ideale di ‘verità’. Contesta con forza gli stereotipi con cui si guarda normalmente alla filosofia indiana, poiché sostiene che prima di averne allentato i vincoli non sia possibile considerare nuovi punti di vista. Riscattando il pensiero indiano dalle ricerche spirituali con cui è stato assimilato dalla fine del 18° fino alla prima metà del 20° sec., D. vuole prendere sul serio il passato filosofico indiano e correlarlo agli interessi attuali della filosofia in India e all’estero, preoccupato di come anche la stessa riflessione indiana contemporanea tenda a ignorare il proprio retaggio classico, o quanto meno a ignorarne la portata propriamente teoretica. Tali osservazioni si tradussero in D. in un impegno operativo nel promuovere incontri e dibattiti – sempre animati dal suo spirito provocatorio – fra filosofi indiani e occidentali, in inglese e in sanscrito. Non soddisfatto dalle tradizionali divisioni disciplinari, D. tese a forzarne i limiti, utilizzando, per es., modelli matematici nel discutere di libertà e utopia, investigando le concezioni politiche e sociali di testi poco considerati da tali punti di vista (come Vèda e Upàniṣad), o mostrando i conflitti derivanti dall’accostare realtà logica e realtà empirica. Circa quest’ultimo tema D. s’interrogò sulla possibilità di referenti esperibili per matematica e logica e su come, d’altra parte, la stessa ‘realtà’ sia una costruzione teoretica. Autore originale e instancabile, D. scrisse e curò un numero elevatissimo di volumi in ambiti molto diversificati, privilegiando il contributo critico rispetto alla precisione filologica.

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