KRASNODAR

Enciclopedia Italiana (1933)

KRASNODAR (già Ekaterinodar; A. T., 73-74)

Giorgio PULLE'
Petr Aleksandrovic OSTROUCHOV

Città della Russia meridionale, uno dei maggiori centri abitati del territorio (kraj) del Caucaso del Nord. È situata sulla riva destra del fiume Kuban, e venne fondata nel 1794 per ordine di Caterina II, in luogo dell'antica città di Tmutarakan; fu per lungo tempo capitale del paese dei Cosacchi del Mar Nero. È circondata da una vasta pianura, in gran parte paludosa e facilmente invasa, all'epoca dello scioglimento delle nevi e dopo piogge prolungate, dalle acque del Kuban. La città è di aspetto miserevole perché le case sono, tranne poche eccezioni, rozzamente costruite in legno; vi sono però un museo, fondato nel 1879, una scuola politecnica, una scuola agraria. Il commercio vi è attivissimo, soprattutto per lo scambio di prodotti agricoli e dell'allevamento; le derrate alimentari e le altre merci sono avviate, o al Mar Nero, per la via di Novorossijsk, o al Mar d'Azov, per la via di Rostov. Famosa è la fiera annuale, che ha luogo nel mese di settembre, e che, un tempo, era frequentata da circa 25.000 contadini dei dintorni; la somma delle contrattazioni superava i 10 milioni di rubli. Krasnodar è congiunta per ferrovia a Novorossijsk, a Rostov, a Stavropol. Possiede anche una stazione radiotelegrafica. Nel 1926 contava 162.524 abitanti.

Storia. - Fu fondata nel 1794 dai cosacchi di Zaporož′e emigrati in quella regione. Acquistò una notorietà particolare come centro della lotta combattuta dall'esercito volontario coi bolscevichi negli anni 1918-1920. Presa dall'esercito volontario (i agosto 1918), la città fu residenza del comando dei generali Alexeev e Denikin, ma nel febbraio del 1920 fu occupata dai bolscevichi.

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