KENTON, Stanley Newcomb, detto Stan

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1993)

KENTON, Stanley Newcomb, detto Stan

Antonio Lanza

Direttore d'orchestra, compositore, arrangiatore e pianista statunitense di jazz, nato a Wichita (Kansas) il 19 febbraio 1912, morto a Hollywood il 25 agosto 1979. Trasferitosi a Los Angeles, dopo aver suonato il piano in diverse orchestre, nel 1941 ne formò una propria, ingaggiando strumentisti come K. Winding (trombone), Art Pepper, V. Musso e Bob Cooper (sax), E. Safranski (contrabbasso), Sh. Manne (batteria); cantanti furono dapprima A. O' Day e quindi J. Christy.

Arrangiatore dell'orchestra era P. Rugolo, uno dei migliori allievi di D. Milhaud; dalla sua collaborazione con K. nacque il progressive jazz, un jazz sinfonico, caratterizzato dal perfezionismo tecnico delle esecuzioni, dalla netta preponderanza degli altri ottoni sui sassofoni, dal gusto per i ''fortissimo'': un jazz dichiaratamente bianco e colto, agli antipodi di quanto stavano facendo i boppers. Questa tendenza venne esasperata dalla nuova orchestra rifondata da K. nel 1947, in cui entrarono il chitarrista L. Almeida e il trombonista M. Bernhart, e in quella costituita nel 1950, in cui figuravano sedici archi; della sezione jazzistica facevano parte i musicisti che avrebbero di lì a poco dato vita al West coast jazz: i trombettisti Sh. Rogers e M. Ferguson, i sassofonisti A. Pepper, B. Shank e Bob Cooper, il cornista J. Graas, il batterista Sh. Manne, oltre a Bernhart e ad Almeida. I brani, molto pretensiosi e assai poco jazzistici, risultarono spesso di gusto alquanto kitsch, ma dettero a K. una popolarità enorme in tutto il mondo (esempi di questa maniera sono i dischi Innovations in modern music e Kenton presents).

Nel 1952 K. impresse una svolta più jazzistica alla sua orchestra, che subì radicali mutamenti di organico (vi entrarono altri ''californiani'', oltre a L. Konitz e a Z. Sims); alcuni arrangiamenti furono curati anche da G. Mulligan. Fra le incisioni del periodo 1952-60 ricordiamo gli album New concepts of artistry in rhythm, Kenton showcase, Contemporary concepts, Back to Balboa, Kenton in stereo e Standards in silhouette. Nel 1961 K. allestiva una nuova formazione, caratterizzata dall'impiego di una sezione di mellofonium (strumenti affini ai corni francesi), che conferivano una timbrica molto suggestiva. L'orchestra fu sciolta alla fine del 1963. L'anno successivo K. costituì la Los Angeles Neophonic Orchestra, rimasta in attività fino al 1967. In seguito K. continuò a guidare formazioni via via diverse fino alla morte, compiendo varie tournées in Europa.

Bibl.: H.J. Dietzel, H.H. Lange, S. Kenton, Berlino 1959; D. Schul-Kön, S. Kenton, Wetzlar 1961; E. Edwards, Discography of S. Kenton and his orchestra, Brande 1963; M. Sparke, Kenton on Capitol, Hounslow (Middlesex) 1966; Id., The great Kenton's arrangers, Amsterdam 1969; C. Easton, Straight ahead. The story of S. Kenton, New York 1973; A. Polillo, Jazz. La vicenda e i protagonisti della musica afro-americana, Milano 1975; W.F. Lee, S. Kenton: artistry in rhythm, Los Angeles 1980; C. Garrod, S. Kenton and his orchestra, Zephyrhills (Florida) 1984; A.J. Agostinelli, S. Kenton: the many musical moods of his orchestras, Providence 1986.