KELLS

Enciclopedia dell' Arte Medievale (1996)

KELLS

R. Stalley

(irlandese Ceanannus Mór)

Cittadina dell'Irlanda, situata nella contea di Meath a N-O di Dublino, sviluppatasi sul sito dell'omonimo monastero, uno dei maggiori dell'Irlanda altomedievale. Fondato nell'804 come rifugio per i monaci di Iona durante le incursioni vichinghe, esso succedette a Iona come monastero principale della paruchia di St Columba.Il nome di K. è legato al noto evangeliario che da esso prende nome, il Libro di K. (Dublino, Trinity College, 58, già A.I.6), considerato l'apice della miniatura insulare. Vi è ampio accordo tra gli studiosi sul fatto che il Libro di K. fu realizzato a Iona nella seconda metà del sec. 8° per onorare la memoria di s. Colomba e che dovette giungere a K. solo un secolo più tardi. Universalmente ritenuto il più ornato dei manoscritti altomedievali, il libro presenta il ricco vocabolario dell'arte insulare, reso con vivacità e complessità prive di precedenti. I motivi celtici a spirale, l'intreccio, l'ampia varietà di motivi animalistici e le figure umane contorte sono tra i motivi utilizzati dagli artisti con ingegnosità stupefacente, impiegando un'ampia gamma di colori. Altrettanto insolita è la scala ridotta con cui è realizzata gran parte della decorazione, a volte a stento visibile a occhio nudo. Oltre a una serie di iniziali ornate vi sono sei miniature principali, dedicate a soggetti cristiani: raffigurazioni di Cristo e di due evangelisti (S. Matteo e S. Giovanni), la Madonna con il Bambino, le Tentazioni di Cristo, e un'immagine controversa, generalmente interpretata come la Cattura di Cristo. Il senso di mistero che pervade l'intero libro è reso più intenso dall'interpretazione astratta della forma umana, lontana dalle norme dell'arte classica (The Book of Kells, 1974; The Book of Kells, 1990; Meehan, 1994; Stalley, 1994). Altre opere d'arte associate a K. sono un pastorale (Londra, British Mus.) e un reliquiario a teca per libro (Dublino, Nat. Mus. of Ireland).Gli unici edifici che si conservano dell'età monastica sono una torre cilindrica e una chiesa con un tetto in pietra, nota come St Columba's House. La torre cilindrica, situata all'interno del cimitero - il cuore dell'antico monastero -, costruita in filari di pietrisco, risale probabilmente al sec. 11° e segue il modello di altre torri irlandesi, con un ingresso sopraelevato rispetto al piano terreno. La St Columba's House, nei pressi del cimitero, è un edificio costituito da un singolo ambiente, coperto da una volta a botte e da un tetto in lastre di pietra secondo l'uso irlandese. Che questa enigmatica struttura risalga già all'inizio del sec. 9° (tra l'807 e l'814) è probabile, ma non può essere stabilito con certezza. Nulla resta della chiesa principale del monastero.Durante il sec. 12° K. perse la propria posizione di monastero capo della federazione di St Columba e nel sec. 13° l'antico monastero era ridotto allo status di chiesa parrocchiale; l'unica testimonianza conservata di quest'epoca è un modesto beffroi.A K. sono inoltre conservate quattro croci scolpite (e la base di una quinta), tre delle quali situate all'interno del citato cimitero, che permettono di comprendere la varietà e la qualità della scultura irlandese del 9° e 10° secolo. Accanto alla torre cilindrica si trova la croce ritenuta più antica, che presenta una terminazione ad anello di ca. m. 3,3 di altezza e lungo la base un'iscrizione di dedica ai ss. Patrizio e Colomba; la sua superficie mostra una decorazione scultorea - in parte astratta e in parte raffigurante scene di iconografia cristiana - che, contrariamente a quanto avviene in altre croci dell'epoca, non è all'interno di riquadri distinti. Sul lato occidentale e sul sostegno verticale, invece che sui bracci, è rappresentata una grande Crocifissione, vicina all'analoga scena di una delle croci di Clonmacnoise (contea di Offaly); sui bracci è una raffigurazione di Cristo, identificabile come Cristo della Maiestas Domini o del Giudizio universale. Tra gli altri rilievi si trovano immagini dell'Antico e del Nuovo Testamento (Peccato originale, Tre giovani nella fornace, Daniele nella fossa dei leoni, Sacrificio di Isacco, Miracolo dei pani e dei pesci) e una rappresentazione dei Ss. Paolo e Antonio, venerati in Irlanda come padri del monachesimo; il legame tra questa gamma di soggetti piuttosto disparati è costituito da temi eucaristici e tipologici. Sebbene le superfici siano piuttosto abrase, la modellazione morbida di alcune figure e l'iconografia possono essere confrontate con la Market Cross e altre croci irlandesi databili al 900 circa.La Market Cross, posta fuori dal cimitero, al punto di intersezione viaria, è un monumento di maggiori dimensioni, legato alle opere di Monasterboice, Durrow e Clonmacnoise (ca. 900). Vi sono scolpiti, all'interno di pannelli separati, ventiquattro soggetti figurati, non tutti identificati con certezza, ma tra cui sono riconoscibili la Crocifissione e Daniele nella fossa dei leoni ai due estremi dei bracci della croce e tra le scene bibliche il Peccato originale, Caino e Abele, il Sacrificio di Isacco, il Miracolo dei pani e dei pesci e la Risurrezione. All'epoca in cui la Market Cross veniva completata, K. era diventato uno dei più importanti monasteri dell'Irlanda e vi avevano trovato la loro sede definitiva le reliquie di s. Colomba; senza dubbio le croci svolsero un ruolo determinante nell'accrescere il prestigio del monastero.Della Broken Cross, con fusto e terminazione ad anello tagliati da blocchi di pietra diversi, si conserva solo il fusto, che è di eccezionale altezza (m. 3,9). La scultura ha una disposizione più articolata che sulle altre croci, con soggetti dell'Antico Testamento sulla faccia ovest (Peccato originale, Arca di Noè, Mosè che attraversa il mar Rosso, Dio che appare agli Israeliti in forma di colonna di nubi) e del Nuovo Testamento su quella est (Battesimo di Cristo, Nozze di Cana, Entrata a Gerusalemme); i lati sono decorati con riquadri a ornamento astratto. La Broken Cross, che differisce stilisticamente dalle altre croci presenti a K., risale probabilmente a un'epoca successiva.La Unfinished Cross può offrire qualche indicazione riguardo le tecniche utilizzate nelle high crosses irlandesi, opere ambiziose che richiedevano un alto grado di abilità sia nel taglio della pietra sia nella scultura: le superfici sono organizzate in riquadri lisci, pronti per i disegni preparatori. È sorprendente rilevare che alcune delle decorazioni sull'anello vennero portate a compimento prima che si cominciasse a scolpire il resto della croce. La lavorazione deve essere stata interrotta a causa di una non identificata calamità abbattutasi sul monastero (K. venne assalito numerose volte) o forse a causa di una frattura della pietra o di un danno da essa subìto.

Bibl.:

Edd. in facsimile. - The Book of Kells. Reproductions from the Manuscripts in Trinity College Dublin, a cura di F. Henry, London 1974; The Book of Kells, Ms 58, Trinity College Library Dublin: Commentary, a cura di P. Fox, Luzern 1990.

Letteratura critica. - H.G. Leask, Irish Churches and Monastic Buildings, I, Dundalk 1955, pp. 32-34; F. Henry, Irish High Crosses, Dublin 1964; H.M. Roe, The High Crosses of Kells, Kildalkey 19662 (1959); G.L. Barrow, The Round Towers of Ireland, Dublin 1979, pp. 166-169; P. Harbison, The High Crosses of Ireland: an Iconographical and Photographic Survey, 3 voll., Bonn 1992; B. Meehan, The Book of Kells, London 1994; R. Stalley, Scribe and Mason: the Book of Kells and the Irish High Crosses, in The Book of Kells, "Proceedings of a Conference at Trinity College, Dublin 1992", a cura di F. O'Mahony, Dublin 1994, pp. 257-265.R. Stalley

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