ROKITANSKY, Karl

Enciclopedia Italiana (1936)

ROKITANSKY, Karl

Agostino Palmerini

Anatomopatologo, nato a Königgrätz (Boemia) il 19 febbraio 1804, morto a Vienna il 23 luglio 1878. Studiò medicina a Praga e a Vienna dove si laureò nel 1828. Fu assistente di J. Wagner al quale succedette nel 1834 come professore straordinario di anatomia patologica; divenne titolare nel 1844. Nel 1847 ebbe anche l'incarico dell'insegnamento dell'anatomia patologica in rapporto alla medicina legale. Membro dell'Accademia delle scienze nel 1848, ne divenne presidente nel 1869, ebbe parte attivissima nello sviluppo dell'insegnamento medico.

È considerato come il fondatore della moderna scuola anatomopatologica viennese; collaborando con il grande clinico, suo amico, J. Skoda, diede il massimo sviluppo all'anatomismo clinico. Ammiratore di G. B. Morgagni, ne fece incidere il titolo dell'opera principale sul frontone del proprio istituto. Come osserva A. Castigl. oni (Storia della medicina, Milano 1927, p. 703) "la nuova scuola viennese deriva assai più dalla concezione del Morgagni che - come fu spesso detto - dalla scuola anatomica francese. Dal Morgagni il R. sembra trarre direttamente la mirabile chiarezza nell'osservazione dei dati anatomopatologici, da lui il concetto che il'fondamento della diagnosi clinica dev'essere ricercato sul reperto anatomopatologico". Il fervore con il quale vennero ripresi gli studî anatomopatologici richiamò una maggiore frequenza degli studenti di medicina, e I. Semmelweis, rilevando che il maggior numero di casi d'infezione puerperale si sviluppava nei reparti di ostetricia più frequentati dagli studenti che vi giungevano dalle sale di dissezione anatomica, gettò la prima luce sulle cause infettive della febbre puerperale. R. comprese e sostenne le osservazioni del Semmelweis che furono contrastate da molti altri. D'altra parte il confronto tra le possibilità delle azioni farmacologiche dei varî medicamenti con la complessità delle lesioni viscerali, che l'approfondire dell'analisi anatomopatologica andava sempre più rivelando, portava al cosiddetto nihilismo terapeutico iniziato da J. Skoda, reazione estrema all'empirismo terapeutico. Particolarmente degni di nota sono gli studî del R. sull'anatomia del gozzo (1849), su alcune delle più importanti malattie delle arterie (1851), sui difetti delle pareti divisorie del cuore (1875); la sua opera fondamentale è il Handbuen der pathol. Anatom., in tre volumi (Vienna 1842-46).

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