Michelet, Jules

Enciclopedia on line

Storico (Parigi 1798 - Hyères 1874). Studiò al collegio di Santa Barbara, nel quale in seguito iniziò la sua carriera di insegnante nel 1821. La traduzione da Vico dei Principes de philosophie de l'histoire (1827) gli procurò la cattedra di storia all'École Normale, dove restò fino al 1847. Influenzato dalle tesi del Thierry, si dedicò alla storia del Medioevo, pubblicando un'importante raccolta di materiale archivistico (Procès des Templiers, 1841-51) e dando inizio alla stesura della monumentale Histoire de France (1833). Nel 1838 fu nominato professore al Collège de France: con M. la cattedra divenne luogo privilegiato di un dibattito culturale in cui egli mostrò le sue capacità di polemista, appassionato studioso di riforme religiose e sociali. A questo indirizzo polemico, oltre i corsi su Les jésuites (1843), Le prêtre, la femme et la famille (1845), Le peuple (1846), appartiene la grande epopea della Histoire de la révolution française (1847-53). Privato dell'insegnamento dal colpo di stato del 1851, nel suo ritiro bretone delineò in varî saggi (La Pologne; La Russie, 1851; Les Principautés danubiennes, 1853; ecc.), scarsamente documentati, la storia del movimento democratico europeo. In altre opere, L'amour (1858), La femme (1859), La sorcière (1862), La bible de l'humanité (1864) esemplificò il suo impegno morale in difesa delle libertà dell'intellettuale contro qualunque forma di autoritarismo. Intanto terminava l'Histoire de France (19º vol. 1867) e iniziava una Histoire du XIXe siècle, rimasta incompiuta.

CATEGORIE
TAG

Collège de france

Autoritarismo

Medioevo

Hyères

Parigi