Ferry, Jules-François-Camille

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Uomo politico francese (Saint-Dié 1832 - Parigi 1893). Avvocato, giornalista, oppositore di Napoleone III, deputato nel 1869, prefetto della Senna e sindaco di Parigi nel 1870, deputato all'Assemblea nazionale (1871), ministro plenipotenziario ad Atene (1872-73), fu tra le più eminenti personalità del partito repubblicano. Ministro della Pubblica Istruzione (1879-81; 1882-83), curò l'organizzazione della scuola laica e riorganizzò le strutture amministrative, decretando l'eleggibilità dei sindaci da parte dei consigli municipali. Presidente del Consiglio dal sett. 1880 al nov. 1881 e dal febbr. 1883 al marzo 1885, tenendo anche dal nov. 1883 il portafoglio degli Esteri, fu, grazie anche alla benevola neutralità del Bismarck, il creatore dell'impero coloniale francese, in quanto fece insediare la Francia a Tunisi, nell'Annam, nel Tonchino e nel Madagascar. Divenuto impopolare proprio per la guerra del Tonchino, fu attaccato e fatto cadere da Clemenceau (1885); nel 1891 riottenne come senatore il mandato parlamentare e poco prima di morire (in seguito a un attentato) fu presidente del Senato.

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