PADILLA, Juan López de

Enciclopedia Italiana (1935)

PADILLA, Juan López de

José A. de Luna

Capo dei comuneros di Castiglia, nato a Toledo verso il 1490. Nominato capitano nel 1518, fu assessore della sua città natale. Fu l'anima della rivolta dei comuneros contro l'intromissione nel governo dei Fiamminghi venuti al seguito di Carlo V: egli organizzò militarmente i ribelli, sequestrò le entrate reali dichiarandosi sciolto dall'obbedienza all'imperatore, e infine con i due altri capi dei ribelli, J. Bravo e J. de Zapata, sconfisse il Ronquillo, inviato contro i ribelli di Segovia. Impadronitosi di Tordesillas, dove allora risiedeva Giovanna la Pazza, ottenne da questa, in un periodo di lucidità, l'approvazione al suo contegno, il che conferì maggiore importanza al movimento. Vinse la battaglia di Torrelobatón; ma non seppe trarre partito dalla vittoria e, assalito a Villalar dagl'imperiali, fu sconfitto, fatto prigioniero e condannato a morte. Salì il patibolo il 24 aprile 1521 insieme coi suoi compagni Juan Bravo e Francisco Maldonado, dando prova di grande forza d'animo. Al P., valoroso e cavalleresco, mancarono le doti politiche necessarie al successo della sua impresa.

Bibl.: Ferrer del Río, Hist. del levantamiento de las Comunidades de Castilla, 1850; M. Damila, Hist. critica y docum. de las Comunidades de Castilla, Madrid 1897-1900; E. Rodríguez Villa, La viuda de J. de P., in Rivista europea, 1879; Gimenez de Aguilar, Los comuneros de Castilla, 1920.

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