KENNEDY, John Fitzgerald

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

KENNEDY, John Fitzgerald


Uomo politico, nato a Brookline, Mass., il 2 maggio 1917; figlio di ricco finanziere di origine irlandese e di religione cattolica, che era stato dal 1937 al 1940 ambasciatore a Londra, J. K. studiò ad Harvard e alla School of Economics di Londra; durante la seconda guerra mondiale combatté valorosamente nell'aviazione, riportando ferite e meritando decorazioni. Entrato nella vita politica come democratico, fu eletto alla Camera dei rappresentanti nel 1947, e nel 1952 divenne senatore per il Massachusetts, battendo il repubblicano H. Cabot Lodge. Avvicinandosi le elezioni presidenziali del 1960, K. si mise rapidamente in luce come uno dei più probabili candidati del partito democratico. Militavano in suo favore la giovane età (considerata elemento negativo dagli avversarî, ma positivo dai più sensibili osservatori dell'opinione pubblica americana), la personalità vigorosa e ricca di fascino, la cultura e l'indirizzo politico, liberale e progressista, tale da alimentare le speranze degli Americani in una ripresa della Confederazione, dopo i due quadriennî dell'amministrazione repubblicana di D. Eisenhower, durante la quale il paese aveva raggiunto un alto grado di benessere, ma che si chiudeva con una grave recessione economica e in piena crisi di orientamento in politica internazionale. Molte riserve destava invece l'appartenenza di K. alla Chiesa cattolica, dissipate però in gran parte dalle sue intransigenti affermazioni d'indipendenza da Roma e di assoluta fedeltà ai principî liberali di separazione dello Stato dalla Chiesa, pilastro fondamentale della Confederazione americana. D'altra parte, la maggioranza degli Americani dimostrava di rifiutare la religione come elemento discriminante nella competizione politica. Poiché dei due principali concorrenti di K. alla candidatura presidenziale, H. Humphrey e A. Stevenson, il primo si ritirò presto, il secondo si tenne piuttosto in disparte, l'élite intellettuale più attiva del partito democratico si orientò in buona parte sul giovane senatore del Massachusetts, che disponeva peraltro di una fortissima organizzazione elettorale. K. fu così eletto nella Convenzione democratica dell'agosto 1960 candidato alla presidenza (alla vicepresidenza fu candidato il senatore del Texas Lyndon Johnson).

La campagna elettorale, condotta da K. con grande abilità ed energia, confermò subito l'assai diffusa previsione d'un successo; e infatti egli fu eletto (13 novembre) battendo l'antagonista R. Nixon, già vicepresidente nell'amministrazione Eisenhower, con un minimo scarto di voti popolari (poche centinaia di migliaia), ma con larga maggioranza dei voti elettorali. Entrato in carica il 20 gennaio 1961, col suo primo messaggio sullo stato dell'Unione (30 genn.) dava una coraggiosa diagnosi della situazione americana, affermando il proposito di condurre con nuovi audaci metodi di governo gli S.U.A. fuori della crisi e ponendo al centro del suo programma la restituzione all'America del ruolo di guida democratica e progressista di tutti i popoli, per la pacifica soluzione dei problemi di libertà e di benessere dell'umanità.

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