CASSAVETES, John

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1991)

CASSAVETES, John

Lorenzo Quaglietti

Attore cinematografico e televisivo, regista e produttore statunitense, nato a New York il 9 dicembre 1929, morto a Los Angeles il 5 febbraio 1989. Giocatore professionista di baseball, studente in medicina e infine allievo dell'Academy of Dramatic Arts di New York, comincia la carriera di attore in televisione ed esordisce sullo schermo nel 1951 con una fuggevole apparizione in Fourteen hours (Quattordicesima ora, 1951). Seguono: Taxi (1953), Crime in the streets (Delitto nella strada, 1956), Edge of the city (Nel fango della periferia, 1957), The night holds terror (Notte di terrore, 1957), Affair in Havana (1957), Saddle the wind (Lo sperone insanguinato, 1958). Del 1957 è il passaggio alla regia (alternata d'ora in poi all'interpretazione in film suoi e altrui) con Shadows (Ombre, 1957-59), che suscita grande impressione per l'assoluta spregiudicatezza del linguaggio, sulla linea di ricerca espressiva auspicata dal movimento del New American Cinema (capeggiato da J. Mekas), al quale, pur non sottoscrivendone il manifesto programmatico, C. è accostabile anche per la scelta tematica (la questione negra).

Rifiutato dal pubblico, Shadows conquista la critica (alla mostra di Venezia del 1960 ottiene il premio della critica italiana) per le novità stilistiche, il ripudio del virtuosismo e delle regole sintattiche, il metodo di lavoro sull'attore, lasciato libero di improvvisare. Col tempo, molte delle innovazioni di Shadows sono state abbandonate.

A child is waiting (Gli esclusi, 1962), sulla rieducazione dei ragazzi subnormali, dal regista sconfessato perché rimaneggiato dal produttore S. Kramer, giustifica l'insoddisfazione della critica, che invece torna ad apprezzare Faces (Volti, 1968), Husbands (Mariti, 1970) e A woman under the influence (Una moglie, 1975), nei quali i conflitti non sono più sociali ma personali.

In Husbands, il vagabondare senza meta e gli stravaganti comportamenti dei personaggi vanno al di là della crisi coniugale da cui prendono l'avvio e sono sintomi di un assai più esteso malessere. Così in A woman under the influence il disagio esistenziale della protagonista ha precisi referenti nella condizione femminile in generale, tre anni prima investigata da C. in chiave umoristica e paradossale in Minnie and Moskowitz (Minnie & Moskowitz, 1971). Dopo questa fase C. cambia registro. Torna, è vero, alla problematica esistenziale nel 1984 con Love Streams (Love Stream-Scia d'amore), ma, nella pur efficace analisi delle fallimentari esperienze di vita di un fratello e una sorella, l'accento non si sposta mai dai protagonisti. Forse non a caso il soggetto non è suo, come non lo era quello di Too lates blues (1961) e non lo sarà quello di Big trouble (Il grande imbroglio, 1986), un film quest'ultimo di evidente compromesso.

In The Killing of a chinese bookie (L'assassinio di un allibratore cinese, 1976) C. stravolge gli schemi tradizionali del film nero hollywoodiano; in Opening night (La sera della prima, 1977) prova nuovi toni drammatici venati di psicanalisi senza risolverli artisticamente; in Gloria (Una notte d'estate, 1980), infine, sfrutta, volgendolo al femminile, il cliché del genere gangsteristico ottenendo esiti particolarmente suggestivi.

C. ha utilizzato preferibilmente gli stessi attori, a cominciare dalla moglie Gena Rowland, protagonista della maggior parte dei suoi film. Come attore, C. ha partecipato anche ai film di produzione italiana Banditi a Roma (1969) e Gli intoccabili (1969).

Bibl.: S. Arecco, J. Cassavetes, Firenze 1980; J. Cassavetes, a cura di A. Bravin, Venezia 1981.

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