SCHLAF, Johannes

Enciclopedia Italiana (1936)

SCHLAF, Johannes

Emma Mezzomonti

Scrittore, nato a Querfurt il 21 giugno 1862, vivente a Weimar.

Al suo nome e a quello di Arno Holz, è legato l'inizio del naturalismo tedesco, che con le novelle Papa Hamlet (1889) e con il dramma sociale Die Familie Selicke si affermò vittorioso nel 1890. Seguirono, sempre in collaborazione con il Holz, il romanzo Junge Leute, 1890, e i racconti Neue Gleise, 1891; e infine, nel dramma Meister Oelze (1892), fu ancora lo Sch. che - con la vivace e minuziosa descrizione d'ambiente e di caratteri, coi dialoghi in dialetto, con l'apparente mancanza di soluzione e soprattutto con l'introduzione di un relativismo etico che si astiene da ogni giudizio - diede alla Germania l'esempio tipico di ciò che in quegli anni s'intendeva come "conseguente naturalismo". Temperamento lirico, lo Sch. per cui (in Dingsda, 1892) "tutto in fondo era lirica", si avvicinò invece col poema in prosa Frùhling (1896) e con i racconti Sommertod (1897) e Leonore (1899) all'impressionismo. Particolarmente sensibile al problema della decadenza, lo trattò, in questo suo nuovo periodo, in due cicli di romanzi (Das dritte Reich, 1902; Die Suchenden, 1901; Peter Boies Freite, 1902, Der Kleine, 1904; Der Prinz, 1908; Am toten Punkt, 1909). Oltre a un saggio su Walther Whitman, da lui ammirato e tradotto (1898 e 1904), lo Sch. scrisse altri saggi: Verhaeren (1905), Maeterlinck (1906) e Novalis (1906). Condannò in Der Fall "Nietzsche" (1907) la filosofia di moda e in una Kritik der Taineschen Kunstlehre l'estetica del suo tempo.

S. Zweig, Johannes Schlaf, in Das literar. Echo, 1901-02; Das J. Sch.-Buch, edito da L. Bäte ed altri, Rudolfstadt 1922; F. Fink, J. Sch. Bibliogr., Weimar 1928.

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