Bach, Johann Sebastian

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

Bach, Johann Sebastian

Antonietta Pozzi

La musica come artigianato, scienza e lode a Dio

Johann Sebastian Bach operò nella Germania del nord tra Seicento e Settecento. Il severo ambiente culturale di religione luterana richiedeva musica organistica e corale per le funzioni religiose. Egli scrisse inoltre molta musica strumentale e insegnò la musica nelle scuole religiose e cittadine. Fu un virtuoso dell'organo e considerato grande sapiente di musica intesa, in senso medievale, come scienza vicina alla aritmetica, alla geometria e alla astronomia. I suoi contemporanei lo considerarono un musicista 'all'antica' per il suo stile legato alla tradizione polifonica del Rinascimento. Nell'Ottocento la sua figura fu ammirata e mitizzata dai compositori romantici

Musica nella famiglia Bach

Johann Sebastian Bach nacque nel 1685 a Eisenach, cittadina della Turingia situata nella Germania del nord. Egli apparteneva a una famiglia di musicisti che per circa duecento anni aveva animato la vita musicale di quel Land. Suo padre Johann Ambrosius era violinista di corte ad Arnstadt.

Fedele alla tradizione, il giovane Johann Sebastian iniziò gli studi musicali in casa frequentando contemporaneamente la scuola di latino della sua città. All'età di dieci anni, rimasto orfano di madre e padre, fu affidato alle cure del fratello maggiore, Johann Christoph, che gli insegnò a suonare il clavicembalo ma soprattutto l'organo. Intorno a questo strumento, prediletto da Bach, si era sviluppata in Germania un'importante scuola di compositori e costruttori, quali Dietrich Buxtehude o Arp Schnitger.

I primi incarichi musicali: da Eisenach a Weimar

Bach fu non solo grande organista ma anche esperto di organaria, l'arte di costruire gli organi. Per queste sue capacità nel 1703, ricevette il primo importante incarico musicale ad Arnstadt, come strumentista e collaudatore del nuovo organo della chiesa di S. Bonifacio . Qui Bach iniziò a scrivere le prime composizioni 'libere' per organo, ossia non legate alle funzioni religiose, come preludi, fantasie, toccate. Tra queste spicca per bellezza la celebre Toccata e fuga in re minore BWV 538 (BWV è la sigla del catalogo delle sue opere). È una composizione virtuosistica composta di due parti. La prima, la toccata, è concepita nello stile dell'improvvisazione e alterna episodi lenti (Adagi) e dalla sonorità imponente a episodi velocissimi (Prestissimo). La seconda parte, la fuga, è invece costruita su una struttura formale contrappuntistica più definita e rigorosa. L'attività di organista di Bach proseguì poi nella vicina Mühlhausen.

Nel 1707 Bach sposò la cugina Maria Barbara dalla quale avrebbe avuto sette figli, due dei quali, Wilhelm Friedemann e Carl Philipp Emanuel, sarebbero divenuti musicisti famosi. Nel 1708 il principe di Sassonia, Johann Ernst, lo invitò a Weimar come organista di corte e musico da camera. Quest'ultima mansione era a quel tempo equiparata al livello di servitore comune e Bach indossò pertanto la livrea dei domestici. Nel 1714 il compositore fu promosso alla carica superiore di Conzertmeister, ossia direttore dei concerti di corte, con il compito di eseguire e dirigere ogni mese nuove composizioni sia sacre sia profane. A Weimar Bach scrisse numerosi corali per organo e cantate.

Maestro di cappella a Cöthen

Nel 1717 il principe Leopold invitò il compositore a Cöthen con il ruolo di maestro di cappella. La corte di Cöthen era di religione calvinista e dunque non richiedeva musica sacra al maestro di cappella, bensì musica strumentale destinata ad allietare la vita di corte. In questo contesto nacquero pertanto molte composizioni strumentali: le tre Sonate e tre Partite per violino solo, le sei Suites per violoncello, le quattro Suites per orchestra e i famosi Concerti brandeburghesi. Nei sei Concerti brandeburghesi, che prendono il loro nome dal margravio, ossia dal principe della città di Brandeburgo, Christian Ludwig, a cui furono dedicati, Bach sperimenta con grande fantasia le diverse possibilità di realizzazione della forma del concerto barocco.

A servizio nella città di Lipsia

Le cantate. Nel 1721 Bach, rimasto vedovo, sposò in seconde nozze la cantante Anna Magdalena Wilcke dalla quale avrebbe avuto altri tredici figli. Due anni più tardi, nel 1723, lasciò la piccola cittadina di Cöthen per trasferirsi con tutta la famiglia nella città di Lipsia, più grande e culturalmente più vivace, dove assunse la carica di Cantor della chiesa di S. Tommaso. Compito del Cantor era di dirigere il coro della chiesa, di organizzare le esecuzioni musicali ma soprattutto di comporre musica per il servizio liturgico luterano. A questo periodo appartiene quasi tutta la produzione sacra di Bach e, in modo particolare, la composizione delle cantate sacre: ne scrisse, dal 1723 al 1729, una per ogni domenica e festività dell'anno.

La cantata sacra è una composizione vocale per coro e voci solistiche che veniva eseguita tra la lettura del Vangelo e il sermone, ossia la predica, oppure poteva essere divisa in due parti da cantarsi prima e dopo il sermone. I testi delle cantate bachiane sono di libera invenzione poetica e traggono ispirazione dagli argomenti del Vangelo o dell'Epistola previsti per le singole festività religiose. La struttura musicale delle cantate sacre bachiane è varia e fa uso di diverse forme della musica tra Seicento e Settecento (arie, recitativi, corali, mottetti, madrigali e altro). Bach scrisse quasi 300 cantate sacre delle quali ce ne sono pervenute circa 190.

Oratori e passioni. Assimilabile alla forma della cantata è anche il noto Oratorio di Natale (1734), sorta di cantata suddivisa in sei parti. In periodi e con intenti diversi furono poi concepite le sezioni della Messa in si minore (1724-49) terminata a Lipsia. Qui fu composta anche la celebre Passione secondo Matteo (1727). Delle due Passioni a noi pervenute (l'altra è la Passione secondo Giovanni) questa è, per dimensioni, estensione e bellezza, sicuramente la più notevole. Il testo, tratto dal racconto della passione di Cristo dell'evangelista Matteo, è del poeta Picander, pseudonimo di Christian Friedrich Henrici. Come la cantata, la passione è un'opera sacra vocale accompagnata da orchestra in cui si alternano parti corali, recitativi e parti solistiche affidate ai personaggi di Cristo e della vicenda raccontata. A costoro si aggiunge la figura dell'Evangelista, che ha funzione di narratore. Momento importante di meditazione e riflessione è rappresentato dal corale, il canto liturgico tradizionale del popolo tedesco, e dai grandi cori che aprono e chiudono l'opera.

All'ultima produzione bachiana appartengono alcune opere quali le Variazioni Goldberg per clavicembalo (1742), l'Offerta musicale (1747), l'Arte della fuga (1749-50) in cui le tecniche della variazione e del contrappunto raggiungono il massimo sviluppo.

La fortuna di Bach

Alla morte di Bach, avvenuta nel 1750, la sua musica non fu più eseguita e il compositore venne quasi dimenticato. Nei primi anni dell'Ottocento, grazie al musicologo tedesco Johann Nikolaus Forkel, autore della prima biografia di Bach, ebbe inizio la cosiddetta rinascita bachiana.

I compositori romantici riscoprirono la musica di Bach e ne favorirono la diffusione. Nel 1829 il compositore e direttore d'orchestra Felix Mendelssohn Bartholdy rimaneggiò e diresse la Passione secondo Matteo, a cento anni dalla prima esecuzione. Il rinnovato interesse romantico per Bach portò compositori come Robert Schumann a costituire nel 1850 la Società Bach, la quale ebbe il compito non solo di favorire l'esecuzione delle sue musiche, ma anche di pubblicarne l'intera opera.

Il Clavicembalo ben temperato

Nella produzione strumentale del periodo di Cöthen, ha una particolare importanza il primo volume del Clavicembalo ben temperato (1722). L'opera, come suggerito dal titolo, tocca un problema di acustica musicale che interessava l'accordatura degli strumenti a tastiera. Nel Clavicembalo, Bach adottò infatti il temperamento equabile, fissato nel 1691 dallo scienziato tedesco Andreas Werckmeister, che divideva l'ottava in dodici semitoni tutti uguali. Il primo volume del Clavicembalo ben temperato (nel 1744 ne compose un secondo) è strutturato in 24 preludi e fughe, ciascuno costruito su uno dei dodici semitoni della scala, dodici nella tonalità maggiore e dodici in quella minore.

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