Foster, Jodie

Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)

Foster, Jodie

Federico Chiacchiari

Foster, Jodie (propr. Alicia Christian)

Attrice e regista cinematografica statunitense, nata a Los Angeles il 19 novembre 1962. Ha vinto due volte il premio Oscar come migliore attrice per The accused (1988; Sotto accusa) di J. Kaplan e per The silence of the lambs (1991; Il silenzio degli innocenti) di J. Demme, in cui ha interpretato rispettivamente il drammatico e intenso ruolo di una ragazza vittima di violenza carnale e quello della giovane agente del FBI, sulle tracce di uno psicopatico autore di efferati delitti, costretta al difficile confronto, emotivamente e psicologicamente devastante, con l'antropofago ex psichiatra Hannibal Lecter.

Dopo aver esordito a soli sette anni in piccole parti per la televisione, a dieci aveva debuttato sul grande schermo con un film della Disney, Napoleon and Samantha (1972; Due ragazzi e un leone). Al 1973 risale la sua interpretazione di Becky Thatcher in Tom Sawyer di D. Taylor, mentre l'anno successivo M. Scorsese la scelse per il ruolo della figlia in Alice doesn't live here anymore (Alice non abita più qui). Nel 1976, mentre ancora frequentava il liceo francese di Los Angeles, ottenne il successo internazionale (e una nomination all'Oscar) per l'interpretazione del ruolo di prostituta bambina in Taxi driver, ancora di Scorsese. Alla laurea in letteratura americana a Yale (con una tesi sulla scrittrice afroamericana T. Morrison) seguirono oltre dieci anni di film minori, sebbene a volte non privi d'interesse. Dopo l'attribuzione degli Oscar ha esordito dietro la macchina da presa, girando Little man Tate (1991; Il mio piccolo genio). Negli anni successivi ha ottenuto notevoli successi con film come Shadow and fog (1992; Ombre e nebbia) di W. Allen, Sommersby (1993) di J. Amiel, e Nell (1994) di M. Apted.

Con Home from the holyday (1996; A casa per le vacanze) ha scelto di dirigere un film senza interpretarlo, lasciando a H. Hunter il ruolo di protagonista. Con questa commedia, a tratti amara e di efficace struttura, la F. si è rivelata regista tra le più interessanti del cinema statunitense, riuscendo a fissare gli umori, le conflittualità, il groviglio di legami che segnano la vita di una famiglia americana, qui riunita per il giorno del Ringraziamento. Attrice di temperamento, la F. nel 1997 ha interpretato il ruolo della scienziata in Contact di R. Zemeckis e nel 1999 la parte di Anna Leonowens (già ricoperta da D. Kerr nel 1956) in Anna and the King, diretto da A. Tennant.

bibliografia

M. Sinclair, Hollywood Lolita. The nymphet syndrome in the movies, London 1988.

L. Chunovic, Jodie: a biography, Chicago (Ill.) 1995.

D. Smolen, The films of Jodie Foster, Secaucus (N.J.) 1996.

B. Foster, L. Wagener, Foster child, New York 1997.

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