Lelewel, Joachim

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Storico e uomo politico polacco (Varsavia 1786 - Parigi 1861). Tra le figure più eminenti della rivoluzione del novembre 1830, fu successivamente membro del governo provvisorio e poi del governo nazionale, rappresentando il partito democratico-repubblicano. Dopo la vittoria dei Russi riparò a Parigi, dove  svolse una intensa attività come organizzatore politico e come storico. Fedele alle idee democratiche, entrò in contrasto con una parte degli emigrati e col governo francese e fu costretto a rifugiarsi a Bruxelles. Come storico si è occupato soprattutto della storia della Polonia e dei paesi confinanti (Polska, dzieje i rzeczy jej , «La Polonia, storia e realtà», 1854-68).

Vita

Frequentò l'università di Vilna (1801-04), dove, dopo alcuni anni trascorsi a Krzemieniec e Varsavia, ritornò nel 1815 quale docente di storia generale. Dal 1818 al 1822 soggiornò a Varsavia con funzioni di bibliotecario e professore di bibliografia e storia; nel 1822 divenne titolare di storia universale a Vilna. Fu allontanato dall'insegnamento nel 1824 in seguito al processo contro la società segreta dei Filareti; ritornò a Varsavia, dedito dapprincipio esclusivamente agli studi, ma partecipando poi, dal 1828, anche alla vita politica, come deputato al Sejm. Nel 1825 era entrato nella Società patriottica e, dopo l'insurrezione del 1830, partecipò al governo provvisorio, presentando un programma di riforma agraria; fu anche sottosegretario all'educazione pubblica e infine membro del governo nazionale, ma nei momenti decisivi non mostrò sempre sufficiente energia e prontezza di decisione. Condannato a morte in contumacia dal governo zarista, L. si rifugiò  a Parigi (1831), dove fu eletto capo del Komitet narodowy polski («Comitato nazionale polacco»), che rappresentava la tendenza radicale dell'emigrazione, contrapposta a quella monarchica e conservatrice del principe A. J. Czartoryski. Ma a causa dei suoi contatti con carbonari e massoni fu costretto ad abbandonare la Francia, per stabilirsi (1833) a Bruxelles, dove fondò (1837) un organismo politico col nome di Zjednoczenie emigragï polskiej («Emigrazione unificata polacca»), rimasto in vita fino al 1846. Dopo il biennio 1848-49 si ritirò dalla politica attiva, mantenendo tuttavia rapporti con esuli di varî paesi, in particolare con Mazzini e con Herzen.

Opere

Storico di vasta erudizione, di formazione tra illuministica e romantica, si occupò del passato, soprattutto medievale, del suo paese, e inoltre di scienze ausiliarie (Numismatique du Moyen âge, 1835; Géographie du Moyen âge, 5 voll., 1848-57). Fra i suoi studî principali, raccolti in 20 voll. sotto il titolo Polska, dzieje i rzeczy jej («La Polonia, storia e realtà», 1854-68), è rimasta famosa la Historyczna parallela Hiszpanii z Polska («Parallelo storico tra la Spagna e la Polonia», 1831), che indicava analogie di sviluppo fra le due nazioni, passate nello stesso periodo, nei secoli 16º-18º, da un massimo di forza e di espansione a una fase di isolamento e decadenza.

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