IRONS, Jeremy

Enciclopedia del Cinema (2003)

Irons, Jeremy (propr. Jeremy John)

Grazia Paganelli

Attore teatrale e cinematografico inglese, nato a Cowes (Isola di Wight) il 19 settembre 1948. Fin dai primi film interpretati I. si è imposto soprattutto per la capacità di delineare i suoi personaggi, spesso pervasi da una profonda inquietudine, con tratti essenziali e incisivi che gli hanno permesso di passare con disinvoltura dalla commedia al dramma, offrendo prove indimenticabili anche in film di minor valore. Il rigore e la precisione delle sue interpretazioni lo hanno portato a lavorare con registi di grande rilievo quali David Cronenberg, Louis Malle, Bernardo Bertolucci. Nel corso della sua carriera ha ottenuto numerosi premi tra cui, nel 1991, l'Oscar come migliore attore protagonista per Reversal of fortune (1990; Il mistero von Bulow) di Barbet Schroeder.

Dopo aver studiato recitazione alla prestigiosa Bristol Old Vic Theatre School, esordì a teatro con la Old Vic Company recitando nei ruoli più diversi, spaziando dalle opere di W. Shakespeare al repertorio contemporaneo e dimostrando fin dagli inizi l'estrema duttilità che lo avrebbe caratterizzato in seguito. Determinante fu il successo del musical londinese Gospel (1971) grazie al quale ottenne i primi contratti per la televisione e per il grande schermo, oltre a ruoli di spessore in importanti produzioni teatrali (tra cui The real thing di Tom Stoppard, in scena a Broadway nel 1983). Il suo debutto nel cinema è avvenuto nel 1980 con il film Nijinski di Herbert Ross, cui ha fatto seguito The French lieutenant's woman (1981; La donna del tenente francese) di Karel Reisz, in cui I. dà vita a due personaggi: l'attore Mike che a sua volta interpreta il gentiluomo vittoriano Charles. In Moonlighting (1982) di Jerzy Skolimowski impersona invece un operaio polacco emigrato a Londra che assiste da lontano ai drammatici fatti di Danzica. In questo film, che riflette sui meccanismi dell'emarginazione e sulle difficoltà di integrazione in un Paese straniero, I. ha saputo rendere questi motivi con un'interpretazione intensa, fatta di gesti ossessivi nei quali si raccolgono sentimenti contrastanti, dal dolore alla malinconia, dalla rabbia all'impossibilità della comunicazione.Negli anni successivi è stato protagonista di film di grande varietà e di differente valore. Accanto a Ben Kingsley ha interpretato il mediocre Betrayal (1982; Tradimenti) di David Jones; quindi è stato Swann nel film Un amour de Swann (1983; Un amore di Swann) di Volker Schlöndorff, tratto da M. Proust, e un gesuita che dedica la sua vita alle popolazioni indigene dell'America Meridionale in The mission (1985; Mission) di Roland Joffé, ambientato nel 18° sec., al fianco di Robert De Niro. Più adatti alla sua natura, però, sono apparsi tutti quei ruoli nei quali ha potuto mettere in rilevo la finezza psicologica di personaggi ambigui e complessi come per es. Klaus von Bulow, accusato dell'omicidio della moglie, in Reversal of fortune, in cui ha saputo aderire con straordinaria freddezza alle note cupe di una storia incentrata sui labili confini tra verità e menzogna.

Il regista che meglio ha saputo valorizzare le doti di I. è stato comunque Cronenberg che lo ha diretto in due autentici capolavori, nei quali giocano un ruolo determinante le capacità interpretative di un attore in grado di coniugare con estrema intensità elementi dissonanti e di inquietudine. Si pensi allo sconvolgente Dead ringers (1988; Inseparabili), in cui I. interpreta due gemelli dalle personalità opposte e complementari, e alla profondità raggiunta in M. Butterfly (1993), in cui è un diplomatico francese innamorato di una cantante d'opera che è in realtà un uomo. Tesa e particolarmente convincente era stata la prova d'attore offerta in Damage (1992; Il danno) di Louis Malle, nel ruolo drammatico di un padre preso da insana passione per la fidanzata del figlio che muore nello scoprire la relazione. Pochi anni dopo I. si è riproposto con due toccanti interpretazioni in Stealing beauty (1996; Io ballo da sola) di Bernardo Bertolucci (dove recita al fianco della moglie Sinead Cusack) e Chinese box (1997) di Wayne Wang.

Impegnato anche in film per la televisione e nel doppiaggio di cartoni animati (ha prestato la voce al personaggio di Scar in The lion king, 1994, Il re leone, di Roger Allers e Rob Minkoff), si è successivamente misurato in film d'azione come Die hard with a vengeance (1995; Die hard ‒ Duri a morire) di John McTiernan e nel ruolo del moschettiere Aramis in The man in the iron mask (1998; La maschera di ferro) di Randall Wallace. Ha poi interpretato The fourth angel (2001; Il quarto angelo) di John Irvin, And now… ladies and gentlemen (2002) di Claude Lelouch e Callas forever (2002) di Franco Zeffirelli.

Bibliografia

S. Hibbin, Jeremy Irons, in "Films and filming", July 1984.

CATEGORIE
TAG

Bernardo bertolucci

America meridionale

Volker schlöndorff

Franco zeffirelli

Jerzy skolimowski