Zahradníček, Jan

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Poeta ceco (Mastník, Třebíč, 1905 - Uhřínov, Moravia Merid., 1960); di marcata fede cattolica, imprigionato per supposta attività antistatale (1951-60), fu riabilitato nel 1966. Nata dal sentimento barocco del disfacimento e della morte (Pokušení smrti "La tentazione della morte", 1930; Návrat "Il ritorno", 1931), la sua poesia si dispiegherà in armoniche volute, sempre sorretta da un ricco metaforismo (Jeřáby "Piante di sorbo", 1933; Pozdravení slunce "Saluto al Sole", 1937), approdando agli imponenti inni di Korouhve ("Stendardi", 1940), dedicati ai santi patroni. Dopo i delicati versi d'amore di Pod bičem milostným ("Sotto la sferza amorosa", 1944), la lirica di Z. volse a toni cupi e polemici (La Saletta, 1947; Rouška Veroničina "La Veronica", 1949) che culmineranno nelle poesie scritte in carcere e raccolte postume (Čtyři léta "Quattro anni", 1969; Du̇m Strach "La casa Paura", 1981).

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Barocco