Hus, Jan

Dizionario di filosofia (2009)

Hus, Jan Teologo e riformatore religioso boemo (Husinec, Boemia, 1371 ca


Costanza 1415). Iscritto alla facoltà delle Arti dell’univ. di Praga intorno al 1390 e decano di questa Facoltà nel 1401, compì studi di teologia dal 1398, intraprendendo la carriera ecclesiastica nel 1400. Assunto dal 1401 l’importante ruolo di predicatore presso la chiesa di S. Michele, a Praga, difese la necessità dell’uso della lingua ceca nel servizio liturgico e combatté la corruzione del clero e dei laici. Intorno al 1400 nell’univ. di Praga si accese un conflitto tra i fautori e gli avversari del riformatore religioso inglese John Wycliffe, preparato dal conflitto tra realisti e nominalisti, i primi sostenitori dei poteri della ragione riguardo alla conoscenza della realtà, i secondi dei limiti; H. nel 1410, ricoprendo la carica di rettore, prese posizione a favore dei fautori, rendendo pubblica una sua Defensio del Liber de trinitate di Wycliffe, condividendone nei suoi sermoni la visione della Chiesa come comunità di predestinati, considerando nel suo trattato De libris hereticorum legendis le dottrine eretiche degne di attenzione in quanto anch’esse contenenti verità. Protetto dal re Venceslao IV – difensore dell’indipendenza della nazione ceca in materia religiosa contro la nazione tedesca e la curia romana, che avevano condannato nel 1409 le idee di Wycliffe – in occasione della scomunica dell’arcivescovo di Praga Zbyňek di Hasenburg (1410), cui era seguita un’interdizione lanciata contro la città, H. pronunciò nel 1412 una Defensio articulorum Wyclifi. Nell’autunno 1412, tuttavia, essendosi opposto radicalmente agli abusi della Chiesa nella concessione delle indulgenze, fu costretto all’esilio da Praga. Risiedendo in Boemia compose negli anni 1412-13 opere in latino e in ceco riguardanti la condotta cristiana, la preghiera, l’organizzazione ecclesiastica. In De ecclesia (1413) proclama, contro l’autorità del papa, solo Cristo capo della Chiesa, formata dalla comunità invisibile di tutti gli eletti. Tornato nel 1414 a Praga, si propose di partecipare sotto la protezione del fratellastro di Venceslao, Sigismondo, eletto re della Germania nel 1410, al Concilio di Costanza che si sarebbe tenuto nell’autunno di quell’anno. Prima della sua partenza, tra i suoi seguaci ebbe inizio la discussione sulla possibilità per i laici di assumere sotto forma di vino il sangue di Cristo nella Cena, in cui H. intervenne con riservatezza. Questa possibilità sarà attuata dalla comunità degli hussiti ‘utraquisiti’. A Costanza venne però arrestato nel nov. 1414. Avendo rifiutato di ritrattare quelle dottrine di Wycliffe che aveva ripreso nei suoi scritti, H. fu condannato dal Concilio a morte sul rogo come ostinato eretico. La storia del movimento hussita (anticipatore della Riforma del 16° sec.), a partire dal 15° sec. fino al 20° sec., è inseparabile dalla storia della nazione ceca.

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