ISLANDA

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

ISLANDA (XIX, p. 622; App. I, p. 739; II, 11, p. 67)

Eugenia BEVILACQUA
Angelo TAMBORRA

Popolazione. - Secondo il censimento del 1950 la popolazione era di 144.263 ab. con una densità di 1,4 ab. per km2; la valutazione del 1958 dava un valore di 170.156 ab.; dal censimento del 1940 fino alla valutazione 1958 l'aumento complessivo risulta di 48.682 unità. Dato lo sviluppo dell'attività peschereccia e l'importanza strategica assunta dall'isola, la popolazione tende ad accentrarsi nei luoghi costieri con un fenomeno di urbanesimo.

Economia. - La posizione dell'I. tra l'Europa e l'America ha fatto dell'isola uno dei punti più strategici e più Privilegiati nei confronti della circolazione internazionale, tanto che le maggiori compagnie aeree vi hanno stabilito degli scali di linea. Questo insieme di circostanze ha condotto ad uno squilibrio dell'economia e ad una inflazione; per mantenere il livello di vita degli abitanti molto elevato è necessaria una notevole quantità di importazioni che non sono equilibrate dalle esportazioni; le prime nel 1957 hanno avuto un valore di 1.362 milioni di corone, le seconde di 987. I maggiori paesi fornitori in ordine di importanza sono l'URSS, gli S. U. A., l'Inghilterra, la Germania Occidentale, la Danimarca. Di notevole importanza è l'incremento verificatosi nell'attività peschereccia con la creazione di una flottiglia dotata di mezzi tecnici molto moderni, per una stazza complessiva di 54.531 t. Le condizioni del clima permettono soltanto lo sviluppo di pascoli magri; l'allevamento a carattere intensivo è costituito specie da ovini (770.000 capi nel 1958); i bovini sono 49.000 ed i cavalli 33.000 (1958); fra questi anche i poney assai adoperati per le comunicazioni interne. Si tende a ricostituire il patrimonio forestale con l'importazione di conifere del Canada. Produzione di energia elettrica: 460 milioni di kWh (1958).

Finanze. - Fin dall'aprile 1951 l'Islanda ha avuto un sistema di cambî multipli basato su certificati di cambio, per cui il maggior onere che faceva carico agli importatori era distribuito sotto forma di sussidî agli esportatori. Dal dicembre 1956 al febbraio 1961 il meccanismo dei certificati fu sostituito con un sistema di premî all'esportazione e di imposte all'importazione. La gran parte degli scambî era regolata ad un cambio di 16,26 (all'acquisto) e 16,32 kronur (alla vendita) per dollaro, più i varî premî o tasse. Nel febbraio 1961 il sistema dei cambî multipli è stato abolito, mentre la corona è stata svalutata. La nuova parità ufficiale è di 38 kronur per un dollaro U. S. A. e tutte le transazioni sono fatte ad un cambio che va da 38 a 38,10 kronur (alla vendita).

Storia. - Inserita nel sistema di aiuti economici degli S.U.A. all'Europa che va sotto il nome di Piano Marshall, l'I. - vera zona depressa del nord Europa - ha avuto un sollievo tangibile e immediato per un ammontare, nel 1948-49, di 11 milioni di dollari. Anche l'I., che per la sua posizione rappresenta un punto importante nella difesa strategica degli S. U. A. e del nord Europa, ha aderito al Patto Atlantico firmato a Washington il 4 aprile 1949 e ratificato il 22 luglio 1949. Nel quadro della NATO faceva seguito, nel 1951, l'affitto agli S.U.A. dalla base aerea di Keflavik. All'interno le difficoltà economiche e finanziarie con una bilancia dei pagamenti largamente deficitaria ad onta degli aiuti americani, hanno reso particolarmente instabile la vita dei governi che si sono via via succeduti al potere. Numerose crisi di governo hanno puntualizzato questo diffuso disagio e, a più riprese, si è rimessa in discussione, soprattutto nelle varie campagne elettorali, la questione dell'adesione alla NATO e dell'affitto agli S. U. A. della base di Keflavik. Sotto la spinta delle difficoltà economiche, estremamente intransigenti sono stati gli Islandesi in fatto dei diritti di pesca nel mare territoriale islandese, dal 15 maggio 1952 considerato esteso di 4 miglia a partire dalla linea più esterna dei promontorî delle isole e degli scogli. Questo provvedimento, determinato dal serio esaurirsi delle risorse ittiche, aprì la strada ad una lunga controversia con la Gran Bretagna, che sfociò in una vera e propria ostilità economica fra i due paesi, mai sinora veramente sedata e non senza incidenti serî.

Anche le elezioni dell'ottobre 1959 si sono svolte sotto il segno dei problemi economici e, accantonato il problema dell'adesione alla NATO e della base aerea di Keflavik, tutti i partiti sono stati concordi nell'opporsi alle pretese inglesi in fatto di diritti di pesca. La crisi economica del paese ha sottolineato un certo spostamento a sinistra dell'elettorato islandese, con l'attribuzione di 24 seggi agli indipendenti (conservatori), 17 ai progressisti (agrarî), 9 ai socialdemocratici e 10 ai comunisti. Questo fatto ha avuto conseguenze limitate in sede governativa, perché dopo le dimissioni del governo del progressista Harman Jonasson (4 dicembre 1959), è salito al potere un governo socialdemocratico di minoranza con Emil Jonsson, appoggiato dagli indipendentisti.

Bibl.: W. H. Malmström, A regional geography of Iceland, Washington 1958; A. S. Picard, L'élevage et la politique agricole en Islande, in L'Information géographique, XXIII (1959), pp. 154-64; T. Hurtig, Fragen zur Morphologie Islands, in Petermanns Mitteilungen, CIV (1960), pp. 145-53.

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