IPOFISI

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

IPOFISI (XIX, p. 485; App. II, 11, p. 62)

Cataldo CASSANO

Negli ultimi anni sono andate perfezionandosi le nostre conoscenze intorno al tipo e alla funzione degli ormoni secreti dall'ipofisi. In primo luogo si è accertato che non tutti gli organi endocrini sono posti sotto il controllo dell'ipofisi. Tali sono le paratiroidi, le cellule beta delle insule pancreatiche produttrici dell'insulina, la midollare surrenale e l'epifisi. Ciò principalmente risulta dalle indagini fondate sulla ipofisectomia ormai largamente compiuta anche nell'uomo. D'altro canto dal tessuto ipofisario mai si è isolata una frazione dotata di attività tropinica per gli organi sopra menzionati. Il che naturalmente non esclude che essi vadano incontro a modificazioni per via indiretta provocate dall'attività ipofisaria.

Sensibilmente modificate sono anche le nostre conoscenze su alcune presunte attività dell'ipofisi, che si ritenevano espletantisi per il tramite di particolari e specifici ormoni. Una serie di ormoni ipofisarî, sulla cui esistenza in effetti mai si erano avute sicure prove (ormone controinsulare, ormone regolatore del ricambio glicidico, ormone pancreatropo, ormone timotropo), è stata ormai identificata in un unico prodotto, provvisto di molteplice attività: la somatotropina. In particolare l'azione controinsulare della somatotropina sembra essere dovuta a uno stimolo esercitato sulle cellule alfa delle insule pancreatiche, ritenute produttrici del glucagone

In terzo luogo, la tireotropina, ormone stimolante la tiroide, si ritiene oggi costituita da due distinti ormoni, l'uno deputato al mantenimento del trofismo della ghiandola, l'altro alla regolazione della sua attività secretoria.

Infine accanto ai due ormoni gonadotropi già noti, la gonadotropina follicolostimolante (FSH) e luteostimolante (LH), si è riconosciuto un terzo ormone denominato "luteotropo" (LTH), che presiede al mantenimento del trofismo del corpo luteo ed è indispensabile per la normale secrezione di progesterone. È probabile però che si tratti di un'altra funzione dell'ormone che è già noto sotto il nome di prolattina, il quale esercita la sua attività stimolando la ghiandola mammaria. Nell'uomo la prima gonadotropina esplica la mansione di mantenere il trofismo dei tubuli; la seconda attiva la funzione delle cellule interstiziali di Leydg (e prende nome di ICSH = ormone stimolante le cellule interstiziali); della terza gonadotropina non si hanno notizie: molti studiosi ritengono che la prolattina nell'uomo non abbia alcun ufficio.

Nella pars intermedia dell'i. è stata confermata la produzione di ormone melanoforo, e cioè dell'ormone che regola l'attività dei melanoblasti e la formazione di melanina nella cute e nei tessuti pigmentati (coroide, iride, ecc.).

Per quanto concerne l'ipofisi posteriore si è ormai avuta piena conferma sperimentale dei suoi stretti legami anatomo-funzionali con il diencefalo già postulati nel passato; oggi si parla di "neurosecreti", e cioè di particolari sostanze fornite di singolari caratteristiche istochimiche, e reperibili nel contesto dell'i. posteriore e nel liquido cefalorachidiano. Secondo accreditate ipotesi si ritiene che gli ormoni rinvenuti nella ipofisi posteriore abbiano in realtà origine nei centri diencefalici e migrino successivamente nel lobo nervoso della ghiandola (v. anche endocrinologia, in questa App.).

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