IPOCLORIDRIA o ipoacidità

Enciclopedia Italiana (1933)

IPOCLORIDRIA o ipoacidità (dal gr. ὑπό "sotto" e cloridrico [acido])

Leonardo Alestra

Affezione dello stomaco caratterizzata da deficiente secrezione di acido cloridrico. Se è soppressa o quasi la secrezione dell'acido cloridrico, si parla di anacloridria. In quest'ultima l'acido cloridrico libero manca sempre nel contenuto gastrico, mentre generalmente esiste una piccola quantità di acido cloridrico combinato. Tali alterazioni del chimismo gastrico si hanno nella gastrite cronica, nell'achilia, nel carcinoma dello stomaco, ma possono sussistere come una neurosi secretiva a sé senza alterazioni anatomiche della mucosa.

La sintomatologia clinica è la stessa di quella descritta per l'achilia: naturalmente si avranno gradi diversi di disturbi a seconda del grado del difetto di secrezione. Anche la terapia s'avvale degli stessi mezzi consigliati per l'achilia e cioè: acido cloridrico medicinale prima dei pasti; amari (china, rabarbaro ecc.), stricnici (noce vomica o stricnina), oressina, alcalini a piccole dosi o acque alcalino-carboniche (San Pellegrino, Monticchio, Sangemini, ecc.) per aumentare la secrezione cloridrica. Anche le lavature gastriche con soluzione di cloruro di sodio all'1% riescono utili perché eccitano la secrezione di acido cloridrico. Inoltre gl'infermi d'ipocloridria essenziale s'avvantaggiano molto di una cura tonico-ricostituente generale, del cambiamento di clima, del massaggio dello stomaco, della ginnastica, dell'idroterapia. Per l'ipocloridria secondaria ad altre malattie vale la cura della malattia fondamentale.