IPERTENSIVI

Enciclopedia Italiana (1933)

IPERTENSIVI

Alberico Benedicenti

. Sono i farmaci che aumentano la pressione del sangue, i quali esplicano la loro azione in più modi, influenzando i varî apparati regolatori di questa. I medicamenti cardiocinetici, come la digitale, lo strofanto, ecc., migliorando le condizioni dell'emodinamica, sono i primi ipertensivi. I centri vasocostrittori sono stimolati dalla stricnina, che, a forti dosi, produce uno spasmo della muscolatura vasale e forte elevazione della pressione intravascolare. La caffeina eccita anch'essa i centri vasocostrittori; ma contemporaneamente s'ha un'azione vasodilatatrice periferica, specialmente nel territorio renale e cerebrale. Spesso l'influenza vasodilatatrice supera l'azione costrittrice che è massima negli animali digiunanti o anemizzati (G. Vinci). La canfora a dosi terapeutiche è un ipertensivo ad azione centrale. Tali sono pure tutti i veleni midollari convulsivanti. Gl'ipertensivi più energici appartengono ai vasocostrittori periferici. La segale cornuta agisce in tal modo. Così pure l'adrenalina e gli estratti della midollare surrenale che sono capaci di suscitare rilevanti, se pur transitorî, aumenti della pressione per un forte restringimento del lume vasale dovuto all'eccitazione degli apparati nervosi simpatici delle pareti arteriose. Tale condizione è favorita dall'eccitazione cardiaca data dall'adrenalina. Affine a questa è l'azione della pituitrina, sostanza estratta dalla lamina intermedia dell'ipofisi, la quale, oltre a elevare la pressione per eccitazione dei muscoli lisci delle materie, agisce pure come eccitante del cuore. Alcuni dei glucosidi estratti dalla digitale, le digitaline, si comportano quali benefici ipertensivi, causando una vasocostrizione viscerale ed epatica e spesso renale la quale coadiuva gagliardamente l'aumentata energia delle contrazioni miocardiche col produrre un aumento della pressione.