Slavici, Ioan

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Scrittore romeno (Şiria, Arad, 1848 - Bucarest 1925). Studiò a Budapest e a Vienna, dove conobbe M. Eminescu e insieme fondarono la società România Jună. Segretario del partito nazionale della Transilvania, diresse la Tribuna di Sibiu (1884-90) e, con G. Coşbuc e I. L. Caragiale, Vatra "Focolare" di Bucarest (1894-96). A partire dal 1892 pubblicò parecchie raccolte di novelle (Popa Tanda "Il pope T."; Budulea taichii "B. del babbo"; Moara cu noroc "Il mulino della fortuna"; Scormon). È anche autore di drammi storici (Gaspar Graţiani, 1888-89) e di romanzi (Mara, 1906). Ma la parte principale della sua opera letteraria, che ne fa un classico, rimane la prosa d'arte: analisi accurata sul piano sociale e psicologico della vita contadina transilvana con impliciti intenti moralizzatori, ma senza lusinghe stilistiche, che non si converrebbero al suo vigoroso realismo rurale.

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