INVERNESS

Enciclopedia Italiana (1933)

INVERNESS (A. T., 49-50)

Wallace E. WHITEHOUSE
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Città e porto marittimo della Scozia orientale, che fin dal sec. XIII fu eretta a "burgh" e che costituisce la città principale della più vasta contea della Gran Bretagna, l'Inverness-shire. Inverness è situata a 57° 28′ di lat. N. e 4°13′ di long. O., e conta 23.582 ab. (1931). Posta nella parte centrale della pianura d'antica arenaria rossa lungo la costa orientale, la città è divenuta punto d'incontro delle principali linee di comunicazione e viene chiamata "la capitale dei Highlands". Essa sorge sul fiume Ness, a circa 1,5 km. dal Canale di Caledonia e presso il suo sbocco nel Beauly Firth. Inverness ha importanti collegamenti ferroviarî ed è vicinissima al punto in cui s'incontrano la ferrovia della costa orientale, proveniente da Nairn, e la ferrovia dei Highlands proveniente da Kingussie. Il castello attuale è moderno, ma occupa il sito della fortezza antica, distrutta dai giacobiti nel 1746. Il convento domenicano del sec. XIII è scomparso quasi del tutto e della grandiosa fortezza di Cromwell rimane oggi qualche bastione in rovina. Gli edifici moderni, ecclesiastici e civili, sono ben costruiti e situati in buona posizione.

Il porto d'Inverness è il principale porto d'importazione per Ia regione dei Highlands: vi entra una considerevole quantità di merci che la navigazione costiera trasporta da Londra, da Leith e da Aberdeen. Le industrie non sono di grande entità, ma quelle esistenti utilizzano le materie prime locali nella manifattura di stoffe di lana leggiere e nella lavorazione del granito. Entrambi questi prodotti vengono esportati, e con essi la produzione delle distillerie e delle fabbriche di birra per le quali è importante la coltura dell'orzo praticata nella regione. La città possiede inoltre una piccola industria di costruzioni navali alla foce del Ness.

La contea di Inverness. - È la più ampia contea della Scozia e di tutta la Gran Bretagna, con 10.906 kmq. di superficie; la parte principale del territorio, circa i due terzi della superficie di tutta la contea, è situata sulla terraferma scozzese ed è divisa in due parti press'a poco uguali dal Glenmore. La contea comprende poi anche l'ampia isola di Skye con le isole minori di Raasay, Rum e Canna e numerose altre piccole isole delle Ebridi Interne. Queste ultime sono separate per mezzo del canale di Little Minch, dalle molte isole che formano le Ebridi Esterne, delle quali Harris, che è la parte meridionale dell'isola di Lewis-Harris, e tutte quelle che si trovano a S. di Harris, appartengono amministrativamente alla contea d' Inverness. Sotto l'aspetto geologico, la contea presenta pochissime varietà di struttura. La maggior parte del territorio compreso nella terraferma scozzese e le Ebridi Esterne consistono principalmente di scisti dei Highlands e di gneiss. All'estremità orientale della contea, la regione più bassa intorno alle città di Beauly e d'Inverness è costituita di arenaria rossa antica. Alcune delle masse più elevate sono di granito: il Ben Nevis (1343 m.), la cima più alta delle Isole Britanniche, risulta composto di granito con una parte interna di lave andesitiche, le quali formano la cima; i monti Monadhliath, a SE. del Loch Ness, che superano i 900 m., sono in parte costituiti di granito; a oriente di questi, lungo il confine tra le contee d'Inverness e di Aberdeen, vi sono altre masse granitiche, molte delle quali superano i 1200 m. (v. grampiani). Notevoli differenze di struttura geologica si trovano invece nelle Ebridi Interne. L'isola di Raasay è formata da gneiss e da arenaria di Torridon; l'isola di Canna consiste soprattutto di basalto, e basaltici sono gli argini e le soglie che costituiscono la parte occidentale dell'isola di Skye, nella quale le alture dei Cuillin Hills (386 m.) sono costituite di gabbro. Nella stessa isola, la parte orientale, nota col nome di Sleat, è formata da arenaria di Torridon, la quale, in vicinanza della costa scozzese, è sostituita da scisti. Ma la principale caratteristica fisica è il Glenmore spaccatura profonda e stretta occupata da tre lunghi laghi nastriformi (Linnhe, Lochy e Ness), congiunti artificialmente dal Canale Caledonia. Laghi e canale sono alimentati da numerosi e rapidi fiumi, provenienti soprattutto da O., dove la regione accidentata è ricca di elevati e profondi laghi glaciali. Le principali linee strutturali, sebbene mascherate da estesi depositi glaciali, presentano in gran parte un notevole parallelismo con direzione SO.-NE. Questa direzione è una caratteristica tipica della maggior parte dei corsi d'acqua e dei laghi nastriformi (v. lochaber). Il basso corso dei tre fiumi più importanti: Spey, Findhorn (v. elgin) e Nairn, non si svolge nella contea, ma scorre verso NE. nel Moray Firth.

La struttura della contea rende difficili le comunicazioni in direzione N.-S. e questo fatto, unito all'assenza di minerali utili, è la causa dello scarso sviluppo economico, sebbene a Foyers, presso il Loch Ness, vi siano fonderie d'alluminio, e a Fort William e in molti centri minori si trovino distillerie di whisky che sfruttano le risorse locali delle colture d'orzo e dell'acqua adatta. Un notevole traffico turistico ha giustificato la costruzione di due difficili ferrovie. Quella orientale, proveniente da Perth, si vale della valle superiore del Tay per entrare nella valle superiore dello Spey, dove tocca Kingussie per raggiungere infine Inverness e Beauly. La ferrovia occidentale, da Glasgow giunge a Fort William, all'estremità sud-occidentale del Canale di Caledonia e di qui piega decisamente verso E. per finire a Mallaig, sullo stretto di Sleat. Nonostante l'attuazione di vasti progetti di costruzioni stradali, rimangono estese zone di accesso tuttora difficile, e nella parte occidentale della contea, dove la costa è intaccata da profondi fiords, le comunicazioni si svolgono prevalentemente per mare.

La pesca marittima, specie a Fort William e nelle Ebridi, ha importanza considerevole, e i fiumi Beauly, Ness e Lochy sono famosi per la pesca del salmone. L'agricoltura non ha quasi nessuna importanza, salvo che nelle basse regioni orientali; ma sui monti meno alti si allevano bestiame e pecore. Nel rimanente del territorio, una buona parte della contea è occupata da riserve di caccia di cervi e galli di montagna. La contea ha solo 82.000 ab. (1931). L'unica città notevole è Inverness (v.).

Storia. - Inverness è uno dei centri visitato nel 565 da S. Colombano; fu eretto in castello del re Malcolm Camnore. Guglielmo il Leone gli concesse nel 1214 la prima carta di franchigia e lo creò città regia. Giacomo I nel 1417, in un famoso parlamento, riaffermò, contro le usurpazioni dei nobili, le prerogative sovrane. Nel 1562 fu uno dei centri della rivolta presbiteriana contro Maria Stuarda, mentre, caduta la monarchia scozzese, fu, come tutta la contea, favorevole ai movimenti giacobiti del 1715 e del 1745.

La contea d'Inverness, abitata anticamente dai Pitti convertitisi al cristianesimo al tempo di re Brude, fu contesa nel sec. XI ai suoi primi abitatori celti dalla conquista norvegese: espressione della lotta delle due razze la leggenda di Macbeth, quivi localizzata. Conquistata nel 1303 da Edoardo I, nella guerra civile fu centro delle forze realiste che, guidate da Montrose, ottennero la vittoria d' Interlochy (1645). La contea fu uno dei centri dell'opposizione nazionale all'atto di unione con l'Inghilterra del 1705.

Bibl.: I. Cameron Lees, History of the Country of I., Edimburgo 1897.