Interventismo

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

interventismo


Movimento, sviluppatosi in Italia fra il 1914 e il 1915, a favore dell’entrata in guerra, in opposizione alle correnti neutraliste. Raccolse elementi di provenienza eterogenea: democratici e liberali antigiolittiani, invocanti la liberazione di Trento e Trieste come culmine del Risorgimento; nazionalisti, che reclamavano l’affermazione della potenza italiana, identificando inizialmente il nemico negli Stati dell’Intesa più che negli Imperi centrali; letterati guidati da G. D’Annunzio; futuristi; socialisti ed ex socialisti influenzati dal sindacalismo rivoluzionario (tra i quali B. Mussolini); profughi delle terre irredente, fra cui C. Battisti. Il movimento, pur rappresentando una minoranza, ebbe parte importante nel determinare lo stato d’animo, sempre più diffuso, che nel 1915 rese possibile l’entrata in guerra dell’Italia contro la volontà della maggioranza del Parlamento.

Con valenza economica, l’i. indica una politica di sostegno non leggero (altrimenti si usa la parola intervento pubblico) alla struttura produttiva di un Paese, quando è impiegato con riferimento al lungo periodo, o di contrasto alle crisi, quando è impiegato nel breve periodo. Nel primo caso può essere sinonimo di politiche industriali, nel secondo di politiche keynesiane. Con un governo interventista, la presenza dello Stato in campo economico può anche arrivare alla diretta gestione di complessi industriali e di infrastrutture, mentre in caso di gravi crisi sono effettuati salvataggi generalizzati.

interventismo
TAG

Sindacalismo rivoluzionario

Stati dell’intesa

Risorgimento

Socialisti

Futuristi