Interferometro spaziale

Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)

interferometro spaziale

Claudio Censori

L’interferometria consiste nel combinare in modo opportuno la radiazione raccolta da due o più telescopi posti a una determinata distanza per simulare un telescopio più grande; in questo modo è possibile ottenere immagini ad alta risoluzione, in quanto il potere risolutivo di un telescopio cresce con la sua dimensione. La tecnica ha permesso di misurare il diametro di alcune stelle. Gli interferometri trovano un’importante applicazione nella ricerca di pianeti extrasolari e di tracce di vita ­dall’analisi spettroscopica dei gas presenti nelle loro atmosfere. Per distinguere i pianeti dalle loro vicine stelle è necessario un telescopio di ca. 30 m, che va oltre le attuali capacità tecnologiche. Il telescopio spaziale Hubble ha 2,3 m di diametro, e anche il futuro Next generation space telescope (JWST, James Webb space telescope) avrà al massimo 6,5 m di diametro; sulla Terra il telescopio più grande ha 10 m di diametro. Un’altra difficoltà da superare deriva dalla forte radiazione della stella, che copre quella, debole, del pianeta che le sta vicino. Un interferometro sfrutta la natura ondulatoria della radiazione elettromagnetica, costituita da creste e ventri, generalmente facendo sì che le creste si allineino l’una con l’altra per potenziare il segnale. Una derivazione di questa tecnica, detta interferometria di zero, fa sì che i segnali provenienti dai telescopi siano leggermente ritardati, per allineare le creste con i ventri in modo da farli cancellare a vicenda e annullare il segnale della radiazione stellare per poter rivelare quello del pianeta. Da terra gli interferometri subiscono l’effetto dell’atmosfera terrestre, che blocca alcune radiazioni, e quello dei telescopi stessi, che a temperatura ambiente sono fonte di radiazione termica che disturba la rilevazione. Sono in cantiere progetti per l’utilizzo di interferometri spaziali, che prevedono flotte di più satelliti: nella missione Darwin dell’ESA (European Space Agency), la cui partenza è prevista nel 2015, l’interferometro spaziale sarà costituito da tre telescopi di 3 m che voleranno insieme.

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