Insino

Enciclopedia Dantesca (1970)

insino

Riccardo Ambrosini

Nesso preposizionale, attestato due volte nella Commedia in forma apocopata (If XVII 13 [Gerione] due branche avea pilone insin l'ascelle; XXXII 34 livide, insin là dove appar vergogna / eran l'ombre dolenti ne la ghiaccia; una tradizione manoscritta reca infin; l'apocope è richiesta dal metro), e preferito dagli editori nella forma ‛ infino ' in If XVII 29 si torca / la nostra via un poco insino a quella / bestia malvagia, ove le tradizioni recano anche infin a, infino a, insin (v. FINO).

Alcune edizioni preferiscono i. a ‛ infino ' in Pg I 15, ove pur sembra certa la lezione puro infino al primo giro (v. FINO).

Nel Fiore, oltre a un'attestazione del nesso preposizionale ‛ insino a ' (CCX 10 sì l'avrebbe fesso insino a' denti), ricorre 16 volte la congiunzione temporale ‛ i. che ', " fino a quando ", in inizio di verso (III 14, V 7 insin ched'io avrò spirito o lena, XXXIV 11, L 14 insin ch'e'sia condotto al passo stretto, LI 6, LVI 8 insin che 'l mar si va rabbonacciando, e 14, CVIII 13, CXIV 8, CLX 8, CLXVII 10, CLXXII 8, CLXXIX 11, CLXXXII 8, CLXXXVIII 7), tranne in L 10 si diè on menare / il su' nemico, insin che si' al giubbetto.