Inquinamento

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

inquinamento

Vittorio Cogliati Dezza

Un fenomeno che minaccia l'uomo e la natura

L'inquinamento, un problema tipico dei paesi più industrializzati, coinvolge oggi tutto il Pianeta. Aggravato dall'intreccio di diversi fattori che ne moltiplicano gli effetti, l'inquinamento colpisce anche le zone più lontane dalla civiltà moderna, perché si espande attraverso le vie dell'aria e dell'acqua. Ci sono diverse forme di inquinamento, che modificano gli equilibri degli ecosistemi naturali e causano gravi rischi per la salute dell'uomo negli ambienti da lui abitati. La diffusione e la gravità dei fenomeni di inquinamento richiedono scelte di governo tempestive ed efficaci, su scala locale (amministrazioni locali), su scala nazionale (governi degli Stati) e su scala internazionale attraverso accordi riconosciuti da tutti gli Stati

Cos'è l'inquinamento

Cosa dobbiamo intendere per inquinamento? Negli ultimi anni l'uso di questa parola si è molto esteso, tanto che nel linguaggio comune la parola inquinamento è spesso usata come sinonimo di ambiente sporco. L'inquinamento vero e proprio consiste invece nell'introduzione diretta o indiretta in un ambiente di sostanze o anche di energia capaci di trasformare gli equilibri naturali producendo anche effetti sulla salute umana. Alcune di queste trasformazioni sono irreversibili nel medio o nel lungo periodo.

L'inquinamento può essere provocato da fenomeni naturali ‒ per esempio eruzioni vulcaniche, incendi, radioattività di alcune rocce ‒ o da attività dell'uomo. In entrambi i casi, vengono immesse in un ambiente sostanze estranee a esso o sostanze comuni ma in quantità tali che superano la capacità di digestione (demolizione e decomposizione) e assorbimento da parte di quell'ambiente: è il caso dell'eutrofizzazione negli ambienti acquatici o dell'eccesso di produzione di anidride carbonica che provoca l'effetto serra.

Nell'ultimo secolo l'inquinamento provocato dalle attività umane ha di gran lunga superato l'inquinamento di origine naturale.

Un grande viaggiatore

L'inquinamento è un grande viaggiatore. Gli inquinanti, infatti, prodotti in un punto qualunque del Pianeta, viaggiano attraverso l'aria sotto la spinta dei venti, si uniscono ad altre sostanze presenti nell'atmosfera, poi con la pioggia precipitano al suolo e da qui penetrano nelle falde acquifere o vengono trasportati dalle acque dei fiumi fino al mare. Lungo il percorso vengono assorbiti dai vegetali o ingeriti dagli animali: entrano così nella catena alimentare e arrivano fino all'uomo.

Lungo il viaggio le sostanze nocive immesse nell'ambiente si intrecciano con altre sostanze, così che gli effetti si moltiplicano e, nella grande maggioranza dei casi, è sempre più difficile individuare e isolare la causa di un ambiente inquinato. Le cause possono avere origini vicine e lontane, sia nel tempo sia nello spazio.

L'inquinamento è sempre un fenomeno nello stesso tempo locale e globale. È locale perché è prodotto da attività umane individuabili e svolte in un certo territorio, e anche perché scarica i suoi effetti nocivi ‒ per esempio lo smog sui monumenti ‒ in un luogo preciso. Nel contempo è anche un fenomeno globale sia perché interessa tutto il Pianeta sia perché provoca effetti su scala globale, come il surriscaldamento del Pianeta con le conseguenti trasformazioni climatiche.

Forme di inquinamento

Come abbiamo visto, le forme di inquinamento sono tra loro molto intrecciate, ma è comunque possibile individuarne alcuni tipi fondamentali.

L'inquinamento termico, che innalzando la temperatura di un ambiente ‒ per esempio un fiume in cui si scarica l'acqua riscaldata da un centrale termoelettrica ‒ modifica una condizione fondamentale dell'ecosistema. L'inquinamento acustico, tipico delle aree densamente abitate, che può derivare da fonti facilmente individuabili (una discoteca) o da fonti diffuse (traffico in città). L'inquinamento elettromagnetico, provocato dalla presenza di dispositivi elettrici quali i motori, gli elettrodomestici, gli elettrodotti ‒ che attraversano città e campagne per trasportare energia elettrica ‒ o gli apparati delle telecomunicazioni (come antenne, radio, telefoni cellulari). Da alcuni anni si parla anche di inquinamento indoor, dovuto alla presenza in ambienti chiusi di sostanze tossiche (come solventi, formaldeide, amianto, gas radioattivi quale il radon) emesse dai materiali utilizzati per la costruzione e l'arredo.

Ognuna di queste forme di inquinamento produce malesseri psicofisici diffusi o danni ben definiti alla salute dell'uomo e dell'ambiente, diversi a seconda della fonte inquinante.

Inquinamento atmosferico

Nella diffusione planetaria dell'inquinamento l'aria svolge un ruolo molto importante, tanto da poter essere considerata il veicolo preferito dall'inquinamento stesso.

L'inquinamento atmosferico è determinato dalla diffusione in atmosfera di gas e polveri sottilissime. Le principali fonti di inquinamento sono le attività industriali, gli impianti per la produzione di energia, gli impianti di riscaldamento e il traffico.

Si calcola che il 75% dell'inquinamento atmosferico sia prodotto dalla lavorazione e dall'uso dei combustibili fossili. Le aree più colpite sono infatti le grandi aree urbane dove si concentrano industrie, traffico e riscaldamento. È in queste aree che si produce il fenomeno dello smog (dall'unione delle due parole inglesi smoke "fumo" e fog "nebbia"), una sorta di fumo acido ricco di polveri e di gas irritanti che in inverno si dispiega come una cappa negli strati bassi dell'atmosfera. Le vittime più illustri dello smog sono i monumenti, su cui si deposita una patina nera indelebile costituita da polveri molto corrosive che mangiano le superfici di pietra.

Inquinamento idrico

Dopo l'aria, l'acqua è il secondo veicolo di diffusione dell'inquinamento.

L'acqua ha due caratteristiche importanti: ha un forte potere autodepurativo ‒ perché assorbe ossigeno dall'atmosfera ‒ e ha un'alta capacità solvente, per cui scioglie e trasporta gran parte delle sostanze chimiche.

L'inquinamento idrico si produce quando le sostanze sciolte nell'acqua superano la sua capacità autodepurativa. Ciò avviene in molte situazioni: per esempio quando l'acqua, attraversando l'atmosfera in forma di pioggia, si arricchisce delle sostanze inquinanti in essa contenute (piogge acide), oppure quando, scorrendo sui campi coltivati, li lava dei prodotti chimici sparsi dall'agricoltore e li trasporta in laghi e mari dove, insieme agli scarichi domestici e fognari non preventivamente depurati, contribuisce al fenomeno dell'eutrofizzazione. In acqua finiscono anche le sostanze tossiche portate dagli scarichi industriali e urbani, che danno un buon contributo anche all'inquinamento da batteri.

Data l'importanza dell'acqua per la vita sul Pianeta, è facile capire quanto pericoloso sia l'inquinamento idrico, che mette a rischio la salute delle persone, degli animali e delle piante, la produzione di cibo, gli equilibri ambientali.

La sua nocività è inoltre direttamente proporzionale all'aumento dei consumi, dovuto alla crescita della popolazione e delle attività produttive.

Inquinamento marino

L'oceano ha un grande potere autodepurante sia per la composizione dell'acqua marina sia per la sua massa, che consente spesso un'efficace diluizione e ossigenazione. Ma nei mari chiusi e lungo le coste la diffusione di sostanze inquinanti può provocare danni sia all'ecosistema marino sia alla salute dell'uomo, tanto che in alcune zone è vietata la balneazione.

Le fonti di inquinamento più diffuse sono gli scarichi (urbani e industriali) di sostanze organiche: attaccati da microrganismi che consumano ossigeno, questo finisce per essere tolto agli altri organismi marini. In alcuni casi gli scarichi urbani e industriali contengono anche sostanze non degradabili, come metalli pesanti e sostanze radioattive, che avvelenano l'acqua provocando la moria di pesci.

Un altro caso di inquinamento si determina quando viene impedito il passaggio della luce ‒ indispensabile allo sviluppo degli ecosistemi marini ‒ per la presenza diffusa di particelle sospese. È quanto avviene quando viene riversato in mare del petrolio (per incidenti di petroliere, lavaggio delle cisterne o concentrazione del traffico di navi). Il petrolio galleggia in acqua e si dispone su grandi superfici, formando spesse pellicole. Per liberare il mare da queste pellicole devono intervenire dei microrganismi, che però possono agire solo in determinate condizioni di concentrazione e di temperatura.

Inquinamento del suolo

Sul suolo si scaricano tre cause di inquinamento. Ci sono cause fisiche, come le attività di scavo per ricavare materiali per costruzione, l'erosione dovuta al mancato controllo dello scorrimento delle acque di superficie, l'eccesso di impermeabilizzazione (asfalto in città), l'abbassamento del livello delle falde acquatiche, spesso per eccesso di prelievo ‒ per acqua potabile e per irrigazione ‒ o perché l'inquinamento delle falde superficiali costringe a cercare acqua di buona qualità più in profondità. Ci sono poi cause chimiche, come la salinizzazione di acque di falda ‒ provocata dall'infiltrazione di acqua marina nelle falde di acqua dolce, in genere per eccesso di prelievo in queste ultime ‒, le piogge acide, la dispersione di acque superficiali inquinate, l'uso di fertilizzanti e pesticidi in agricoltura. Ci sono, infine, fenomeni limitati ad aree ristrette, come quelli provocati dalle discariche, da incidenti industriali, dall'inquinamento prodotto lungo le strade o da insediamenti urbani.

Un elemento di grande complicazione del fenomeno è dato dal fatto che la struttura dei suoli è molto differenziata, per cui lo stesso inquinante produce effetti diversi a seconda del tipo di suolo in cui penetra. Così diviene molto difficile prevedere gli effetti che un inquinante potrà scatenare sui cicli naturali e sugli organismi viventi.

Le istituzioni dello Stato in difesa dell'ambiente

I problemi ambientali, come abbiamo visto, non conoscono confini: anche se generati in luoghi e tempi determinati si espandono e coinvolgono tutto il Pianeta. Da qui deriva la necessità di combattere l'inquinamento con la cooperazione e gli accordi internazionali per coordinare le politiche di controllo, risanamento e conservazione dei diversi Stati.

Per rispondere a questa molteplicità di obiettivi lo Stato italiano si è organizzato affidando funzioni e compiti a diverse istituzioni.

Il Ministero dell'Ambiente e del territorio cura i rapporti internazionali e la legislazione nazionale ripartisce i finanziamenti, definisce le politiche di settore e si coordina con altri ministeri su materie comuni. Nel 1994 è stata istituita la rete delle Agenzie ambientali regionali, coordinata dall'Agenzia nazionale APAT (Agenzia per la protezione dell'ambiente e del territorio), un organo tecnico e scientifico con compiti di ricerca, informazione, monitoraggio e controllo sulla qualità ambientale dei territori e sulle diverse forme di inquinamento.

A queste istituzioni si aggiungono i Comuni, le Province e le Regioni. Ai Comuni spetta la gestione dei servizi urbani ambientali (raccolta rifiuti, acqua, trasporti), le autorizzazioni per le attività produttive e l'edilizia, il controllo dell'inquinamento atmosferico e acustico; il sindaco è inoltre responsabile della salute pubblica, sia in casi ordinari sia in emergenze. Alle Province spettano compiti molto ampi di pianificazione ambientale e di risanamento, oltre ai compiti di controllo ambientale e allo smaltimento dei rifiuti. Alle Regioni, infine, spettano i compiti di indirizzo, coordinamento e regolamentazione sulla tutela ambientale (emissioni atmosferiche, depurazione acque, qualità dell'aria) e la pianificazione urbanistica e territoriale.

L'eutrofizzazione

Quando in un corpo idrico vengono immessi molti sali nutritivi, trasportati dagli scarichi fognari o dal dilavamento dei campi coltivati, aumenta in misura consistente il fitoplancton, ossia il primo gradino della catena alimentare, che a sua volta determina la crescita dei pesci. Se questo avviene in un bacino chiuso (lago o braccio di mare con scarsa comunicazione con il mare aperto) e in misura eccessiva, l'effetto è l'eutrofizzazione. Diminuisce l'ossigeno disciolto consumato dagli organismi viventi e dai processi di decomposizione, mentre aumentano gli organismi viventi, il materiale organico in decomposizione e la torbidezza dell'acqua: in questo modo la luce solare non riesce a penetrare provocando la diminuzione anche della fotosintesi clorofilliana. Questi fenomeni sono più frequenti nei periodi estivi, quando l'aumento della temperatura dell'acqua facilita l'esplosione del fitoplancton.

Effetto serra

L'effetto serra è un fenomeno naturale, che somiglia a quanto avviene nelle serre quando i raggi del Sole attraversano le pareti di vetro riscaldando l'ambiente interno. Allo stesso modo, i raggi del Sole passano attraverso l'atmosfera e riscaldano la Terra. In condizioni normali l'atmosfera lascia che una parte del calore si disperda. Quando, però, come sta avvenendo in questi anni, nell'atmosfera aumentano troppo e in troppo poco tempo i cosiddetti gas di serra (il cui componente principale è l'anidride carbonica) prodotti dalle combustioni, l'atmosfera perde la sua funzione traspirante e trattiene il calore riemesso dalla Terra. Così la temperatura sul Pianeta lentamente comincia a crescere e questo provoca cambiamenti climatici di sempre maggiore intensità, con effetti sulla vegetazione, sugli animali, sull'agricoltura e sulla vita di tutta la Terra.

Un viaggio tipico: le piogge acide

L'utilizzo di combustibili fossili (carbone, derivati del petrolio e così via) immette nell'atmosfera sostanze che in combinazione con l'umidità e l'ossigeno dell'aria danno origine ad acidi molto solubili, che una volta tornati a terra per via della pioggia o della nebbia penetrano nei suoli - provocando il deperimento della vegetazione - o si depositano sulle opere murarie - provocandone la corrosione. Inoltre, per via delle correnti in atmosfera accade che le piogge portino l'acidità in zone poco o per nulla antropizzate, cioè abitate dall'uomo: negli anni Ottanta e Novanta, per esempio, è stata trovata elevata acidità nei laghi e nei boschi della Finlandia.

Ozono: troppo e troppo poco

L'ozono è un gas formato da molecole composte ognuna da tre atomi di ossigeno, anziché dalle normali due, ed è tossico per l'organismo. Ma l'ozono può essere buono o cattivo a seconda di dove si forma. L'ozono buono è quello presente negli strati alti dell'atmosfera (stratosfera, 15÷30 km di altezza), dove fa da schermo ai raggi ultravioletti del Sole che in dosi eccessive sono nocivi per le cellule viventi, tanto che nell'uomo provocano il cancro della pelle. Già nel 1979, attraverso un satellite, si poté registrare la diminuzione dello strato di ozono nella stratosfera. Sei anni dopo venne scoperto un vero e proprio buco di ozono sopra l'Antartide e fu confermato che l'ozono era mangiato da molecole contenenti cloro (soprattutto i clorofluorocarburi, CFC, utilizzati nell'industria del freddo). In seguito ad accordi internazionali la produzione di CFC è stata messa al bando (in Italia dal 1993), ma bisogna considerare che i composti di cloro già presenti nell'atmosfera rimarranno attivi per almeno cento anni.

L'ozono cattivo è presente negli strati bassi dell'atmosfera, dove viene prodotto dall'azione della luce solare su alcuni inquinanti prodotti dall'uomo. Questo ozono è tra i principali componenti dello smog estivo, si trova in forti concentrazioni nelle aree urbane e provoca danni alla crescita delle piante e degli animali oltre che alle vie respiratorie.

Un esempio di moltiplicazione: deforestazione e desertificazione

Un esempio tipico di inquinamento provocato dal cumulo di cause vicine e lontane è la deforestazione, ovvero la scomparsa delle foreste, che è provocata dall'inquinamento (piogge acide), dalla ricerca di nuovi spazi per l'agricoltura, dal taglio eccessivo di legname (per edilizia, riscaldamento, arredamenti), dall'espansione dell'urbanizzazione. L'effetto finale del taglio di foreste è la desertificazione, perché i terreni privati della protezione data dal manto verde perdono la fertilità in pochi anni e si trasformano in zone aride.

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