Iniezione

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Fisica

Immissione di particelle cariche in un dispositivo, per es. immissione di ioni in un acceleratore; anche, nella tecnica dei semiconduttori, procedimento in virtù del quale portatori di carica minoritari (elettroni oppure lacune) sono immessi in un semiconduttore (ciò può ottenersi per effetto fotoelettronico interno, con la creazione di coppie elettrone-lacuna, oppure mediante reofori puntiformi, opportunamente polarizzati).

Negli acceleratori circolari di particelle e negli anelli di accumulazione, iniettori di fascio sono dispositivi collocati tangenzialmente all’orbita di accelerazione per iniettare un fascio di particelle preventivamente accelerate, in genere mediante un acceleratore lineare.

Geologia

In petrografia, movimento di materiale litogenetico mobile nelle rocce circostanti. In particolare l’i. magmatica è l’intrusione di masse magmatiche, sotto forma di vene, filoni, filoni-strato ecc., entro rocce preesistenti, le quali, in genere, subiscono un metamorfismo di contatto, con formazioni di minerali caratteristici, fenomeni di ricristallizzazione ecc. L’i. si dice granitica, basaltica ecc., allorché il magma intruso è di tipo granitico, basaltico ecc.; telefiloniana, quando la massa fluida, a causa della sua grande mobilità, si spinge a notevole distanza dall’intrusione principale.

Medicina

Introduzione in una cavità del corpo umano, o nei tessuti, di sostanze medicamentose in soluzione o in sospensione, mediante ago e siringa. Secondo che il medicamento da iniettare sia introdotto nello spessore del derma, nel tessuto sottocutaneo, nei muscoli, nel sangue venoso, nelle cavità articolari, le i. sono dette intradermiche, sottocutanee (o ipodermiche), intramuscolari, endovenose, intra-articolari. Modalità particolari di i. sono le endoarteriose, utili in alcuni casi di arteriopatie periferiche e di embolia arteriosa per eliminare lo spasmo; le endorachidee, indicate in alcune affezioni meningee o del neuroasse; le intraparenchimatose, che servono per introdurre il medicamento direttamente in un organo (linfoghiandola) malato.

Il vantaggio particolare dell’i. nei confronti della introduzione dei farmaci per via orale dipende essenzialmente dal completo passaggio in circolo del farmaco, che acquista la possibilità di agire tempestivamente e sfruttando pienamente le sue proprietà terapeutiche, senza essere alterato dai processi della digestione.

Tecnica

Nella tecnica edile, introduzione di speciali cementi in terreni di fondazione o in strutture murarie a scopo di consolidamento. In particolare, malta cementizia sufficientemente fluida viene iniettata nei cavi del cemento armato precompresso del tipo a fili scorrevoli, dopo la tesatura e il bloccaggio dei fili stessi, onde proteggere l’acciaio dalla corrosione. Analogamente malta cementizia a elevato dosaggio di cemento è iniettata nei fori praticati nel terreno ove sono alloggiati i tiranti d’acciaio per l’ancoraggio al terreno stesso di paratie, diaframmi o muri di sostegno.

Nella tecnica mineraria, nella coltivazione degli idrocarburi il flusso dell’olio greggio ai pozzi di estrazione è agevolato mediante spiazzamento dall’i. di appositi fluidi.

fig. 1

In meccanica, nei motori diesel l’alimentazione del combustibile per i. è di solito esercitata da una pompa che pone in pressione il combustibile (i. meccanica) immettendolo nella massa del comburente; può essere diretta se la mandata avviene direttamente nel cilindro o indiretta se avviene in una camera separata comunicante con il cilindro stesso. L’introduzione del combustibile avviene, a pressioni dell’ordine di 300 bar nel caso di i. indiretta, a pressioni da 600 a 1000 bar nel caso di i. diretta, attraverso un iniettore. In particolare, il sistema più semplice di i. meccanica diretta comprende (fig. 1): il serbatoio a di combustibile, la pompa di circolazione b, un filtro c, la pompa di i. d (con un elemento pompante, a stantuffo, per cilindro) che invia nel cilindro e la quantità di combustibile voluta nel tempo voluto, l’iniettore f, di tipo ad apertura automatica; la quantità di combustibile è regolata generalmente dalla posizione angolare dello stantuffo pompante (➔ motore).

fig. 2

Per ottimizzare le prestazioni del motore in termini di rendimento e di rilascio di sostanze inquinanti, è stata introdotta l’i. elettronica, associata all’accensione elettronica, in dispositivi di tipo di quello schematizzato in fig. 2. La pressione del combustibile di alimentazione è mantenuta costante dal regolatore 5; la quantità di combustibile iniettato è regolata variando l’intervallo di apertura dell’iniettore 12, mediante un dispositivo elettromagnetico incorporato. Il complesso è regolato automaticamente da una centralina elettronica 7, che riceve le seguenti informazioni: portata dell’aria dal misuratore 16; temperatura dell’aria dalla sonda 17; posizione della valvola a farfalla dall’interruttore 15, il quale interrompe l’i. quando la valvola a farfalla è chiusa (il cosiddetto cut-off); posizione dell’albero motore dai sensori 23 e 24; temperatura dell’acqua di raffreddamento dal sensore 20; tempo trascorso dall’avviamento dall’interruttore 19; tenore di ossigeno nei gas di scarico dalla sonda lambda 18. La centralina elabora quindi le informazioni ricevute e invia esatte istruzioni: alle candele di accensione 10; agli iniettori 11; all’iniettore supplementare 12 per l’avviamento a freddo, il quale, raggiunta la temperatura normale di funzionamento, viene escluso dall’interruttore 19.

Gli iniettori per motori endotermici volumetrici sono valvole di forma e costituzione particolare attraverso le quali viene introdotto nel cilindro all’istante e nella quantità opportuna il combustibile liquido convenientemente nebulizzato. Il loro impiego, caratteristico dei motori a ciclo diesel, si è esteso anche a quelli a ciclo Otto, nei quali l’i. viene effettuata nel condotto di aspirazione, per i migliori dosaggi aria-combustibile ottenibili, con conseguente miglioramento del rendimento e riduzione degli scarichi inquinanti.

fig. 3A

Nel tipo ad aria compressa (fig. 3A), utilizzato un tempo nei grandi Diesel navali, il sollevamento della spina conica a, detta ago, provocato da un meccanismo a eccentrico con aste e bilancieri collegato al motore da alimentare, permette l’uscita del combustibile in arrivo dal canale b; esso si unisce in c con un getto d’aria compressa in arrivo da d, mescolandovisi nel passaggio attraverso una serie di dischi forati e e giungendo nel cilindro attraverso il polverizzatore f (a volte, al posto dell’ago, viene impiegata una valvola a fungo).

Nel tipo a combustibile compresso (fig. 3B), che è il più usato nei motori Diesel, l’otturatore a, normalmente tenuto in posizione di chiusura dalla molla antagonista c, viene sollevato dalla pressione del combustibile (variabile da 300 a 1000 bar) introdotto attraverso il foro b; dalla tensione di taratura della molla c, variabile in sede di regolazione preventiva, dipende la pressione di apertura dell’iniettore; il liquido che eventualmente sfugge attraverso le guide dello stelo dell’otturatore viene raccolto e riportato al serbatoio.

L’iniettore per turbine a gas è impiegato per l’immissione nella camera di combustione del combustibile solido (polverizzato), liquido o gassoso.

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