FOCALE, INFEZIONE

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)

FOCALE, INFEZIONE

Giovanni FAVILLI

. Infezione endogena, che ha origine cioè da un focolaio d'infezione preesistente nell'organismo e quasi sempre latente (focus infettivo), per localizzazione, in altri tessuti od organi, degli agenti responsabili dell'infezione primitiva. Le infezioni focali sono dunque vere e proprie infezioni secondarie.

Le infezioni focali avvengono con maggiore frequenza nel rene, nell'endocardio, nelle articolazioni; sono anche da molti considerate tali parecchie manifestazioni morbose, quali alcune iriti, certe neuriti ottiche retrobulbari, nonché le manifestazioni che nel loro complesso costituiscono il reumatismo articolare acuto.

La possibilità che microbî localizzati (soprattutto streptococchi) ad esempio nelle cripte tonsillari cronicamente infiammate oppure - caso frequente - responsabili di processi flogistici dentarî o alveolo-gengivali (carie dentaria con successiva pulpite e granuloma apicale; piorrea alveolare) siano la causa determinante di infezioni in organi varî è cosa da tempo nota. Ma negli ultimi anni tale problema di patologia ha destato grande interesse, poiché le cause che determinano la nuova localizzazione non sono completamente note, ed hanno perciò suscitato numerose indagini sperimentali. Nello studio della genesi di una infezione focale occorre tener presenti tre distinti elementi: 1) fattori che determinano la mobilitazione dei microrganismi nel focolaio infettivo primitivo; 2) vie seguìte per raggiungere quel tessuto, dove avverrà la nuova localizzazione; 3) fattori che determinano la nuova localizzazione, cioè l'infezione focale.

Il primo elemento dipende da varie circostanze. L'insufficienza dei poteri difensivi dell'organismo può determinare la riacutizzazione dell'infezione, oppure, l'agente causale, che, per il fatto stesso dell'andamento cronico dell'infezione è scarsamente virulento, può virulentarsi e, superate le barriere difensive, passare in circolo. Bisogna però riconoscere che queste interpretazioni sono alquanto vaghe, e non spiegano l'intimo meccanismo della mobilitazione dei microrganismi dal focolaio primitivo.

Quanto al secondo elemento, costituito dalle vie seguíte dai batterî per raggiungere la nuova destinazione, si può affermare che esse sono invariabilmente rappresentate dal sangue.

Il terzo elemento, determinato dalla localizzazione, è il più importante ed il più complesso. A spiegarne il meccanismo è stato invocato il così detto organotropismo: la proprietà cioè che i microrganismi circolanti avrebbero di fissarsi soltanto in determinati organi, per una acquisita preferenza" verso questi piuttosto che verso altri. Gli esperimenti condotti in proposito non hanno peraltro portato a risultati definitivi. Secondo concetti più recenti, le infezioni focali sarebbero piuttosto l'estrinsecazione clinica di fenomeni di carattere allergico. L'organotropismo sarebbe il risultato della sensibilizzazione verso determinati microrganismi, manifestantisi a livello di determinati organi per l'esistenza di preesistenti lesioni che, avendo reso più permeabili gli endoteli dei capillari, favoriscono il contatto del tessuto con l'allergene circolante. A favore di questa concezione sta il fatto che le infezioni focali si instaurano, di solito, dopo un periodo piuttosto lungo di esistenza dell'infezione primitiva, il che fa supporre una progressiva sengibilizzazione dell'organismo. Inoltre è stato recentemente dimostrato che certi materiali non proteici (apteni) costituenti di un organo possono, se uniti a una proteina eterogenea, sia pure di origine batterica, determinare la formazione di anticorpi omologhi anti-organo. In tal caso sostanze di origine renale, miocardica, ecc. copulandosi con proteine, ad es. di origine streptococcica, determinerebbero la formazione di anticorpi i quali successivamente reagirebbero con le stesse sostanze a livello del loro organo d'origine, determinando una flogosi allergica.

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