Cairo, Il

Dizionario di Storia (2010)

Cairo, Il (ar. al-Qahira)


Cairo, Il

(ar. al-Qahira) Capitale dell’Egitto. Sorge in una posizione favorevole, nella zona di transizione fra il Basso e l’Alto Egitto, in facile comunicazione con il Mar Rosso e con l’Arabia, dove il Nilo si traversa facilmente. Ha conservato pressoché intatto l’antico centro, ricco di monumenti. Nella parte sud del C. sono ancora visibili i ruderi della fortezza romano-bizantina di Babilonia (Qasr al-Sham), che costituì il primo nucleo del Cairo. Del primitivo insediamento arabo di al-Fustat (oggi Misr al-qadima, Cairo Vecchio), vittima di ripetuti incendi, rimane la moschea di ‛Amr (642), poi modificata. Uno dei principali monumenti del C. è la moschea di Ibn Tulun nel sobborgo di al-Qata’i‛ (876-79). Gli scavi tra le rovine della città antica hanno messo in luce abitazioni provviste di ottima canalizzazione e con le stanze raggruppate intorno a una corte centrale con bacino. Dal 10° sec. i Fatimidi svilupparono la città verso N-E, denominandola al-Qahira e circondandola di una cinta muraria della quale rimangono tre porte turrite (al-Futuh, al-Nasr e Zuweila); dei celebrati palazzi costruiti nell’interno di questa cinta non resta nulla; rimangono invece le moschee di al-Azhar (971), di al-Hakim (990), di al-Aqmar (1125). Assai poco resta dell’età ayyubide. Il settore meridionale della zona orientale racchiude anche la cittadella, castello fortificato iniziato nel 1166, e il «pozzo di Giuseppe» scavato nella roccia, che una tradizione riallaccia al personaggio biblico ma è da riferire piuttosto a Saladino (Yusuf) che lo mise in efficienza. All’epoca dei Mamelucchi (1249-1517) risalgono le moschee di al-Zahir Baibars (1269), di al-Nasir (1318) e quella del sultano al-Mu’ayyad (1416-19). Tra il 1356 e il 1362 fu eretta la monumentale madrasa-moschea del sultano Hasan. A S-O della città vecchia sorgono le cosiddette tombe dei califfi, che sono per lo più mausolei mamelucchi, tra i quali notevole la moschea sepolcrale di Qa’it Bay (1472). Prototipo a moltissimi edifici religiosi della città fu l’ospedale di Qalawun (1284), parte di un complesso che comprende anche una moschea e un mausoleo. Dei palazzi degli emiri i principali sono: Dar Beshtak (1339) e Dar Qa’it Bay; del 15° sec. rimangono ancora alcuni caravanserragli e magazzini. Dopo la conquista turca (1517), fino al 1800, non si segnalano costruzioni importanti. Intorno al centro antico, principalmente sulla riva occidentale del Nilo e a N, si è sviluppata la città moderna, che data dall’epoca di Muhammad ‛Ali (prima metà del 19° sec.) e dei suoi successori. Si aprirono allora nuove strade (come il frequentatissimo Muski) e giardini; si costruirono interi quartieri, contraddistinti di solito con il nome dei rispettivi chedivè. In seguito la città si è espansa in tutte le direzioni, anche sull’opposta riva (sinistra) del Nilo.

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