IDIOSINCRASIA

Enciclopedia Italiana (1933)

IDIOSINCRASIA (dal gr. ἴδιος "proprio" e σύγκρασις "mistura, composizione")

Gaetano Salvioli

Eccezionale e congenito modo di reagire dell'organismo, quantitativo e non di rado qualitativo, all'introduzione, per via enterica o parenterale, di sostanze, che, normalmente e nella maggior parte degl'individui, riescono del tutto innocue. Si manifesta, a volte al primo contatto, di solito però solo dopo molteplici contatti con dette sostanze, che sono ipersensibilizzanti e possono avere o no carattere di antigene; può assumere vario tipo: asmatico, gastrointestinale, cutaneo. L'idiosincrasia è spesso ereditaria, e si trasmette allora per via diaginica, differenziandosi per tal fatto dall'anafilassi (v.) che è acquisita e per di più sperimentalmente trasmissibile in forma passiva. A ogni modo idiosincrasia e anafilassi si possono riunire sotto il quadro generale delle ipersensibilità. L'ipersensibilità idiosincrasica sembra propria dell'uomo, non degli animali: può essere limitata a una parte o estesa a tutto l'organismo: è legata a fattori biochimici. Molte sono le sostanze alimentari e medicamentose per le quali si sono dimostrati fenomeni d'intolleranza; p. es. frutta (fragole), crostacei (gamberi), latte di vacca (raramente di donna), farmaci (iodoformio, chinino, ecc.). Per evitare i disturbi, si somministrano inizialmente dosi piccolissime e poi dosi maggiori della sostanza.