BACCINI, Ida

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 5 (1963)

BACCINI, Ida

Arianna Scolari Sellerio

Nata a Firenze il 16 maggio 1850 da Leopoldo e Ester Rinaldi, si trasferì nel 1857 con la famiglia a Genova; di qui, nel 1859 a Livorno, per tornare nel 1865 a Firenze, in seguito a un dissesto nell'attività editoriale del padre. Nel 1868 sposava lo scultore livornese Vincenzo Cerri, ma dopo tre anni tornava nella casa paterna col figlio Manfredo.

Le precarie condizioni economiche la spinsero a trovarsi un lavoro: su consiglio di Atto Vannucci, amico del padre, si presentò all'esame di diploma di maestra elementare, e in questa circostanza conobbe Pietro Dazzi, che le fu per tutta la vita fedele amico. Ottenuto un posto di maestra comunale a Rifredi, vi rimase fino al 1878, quando dovette dimettersi per la sua opposizione all'ordinanza ministeriale che introduceva l'educazione fisica nelle scuole elementari. Nella scuola, del resto, la B. si era trovata male sin dal principio, per l'incomprensione dei colleghi e soprattutto per la sua disapprovazione dei programmi scolastici che la B. giudicava inadatti per la prevalente insistenza sulla mnemonica e per l'applicazione di un linguaggio inaccessibile alla mentalità infantile.

Nel 1875 la B. aveva pubblicato a Firenze il suo primo libro, Le memorie di un pulcino; l'inaspettato successo della prima edizione, anonima, indusse presto a far seguire una seconda edizione col nome dell'autrice. Intanto la B. aveva iniziato un'attività giornalistica, collaborando ai giornali La Vedetta e La Nazione di Firenze, poi, con lo pseudonimo di "Manfredo", alle riviste di P. Pancrazi, la Rivista europea e la Gazzetta d'Italia. Nel 1878, cessate queste riviste, fu presentata da U. Peruzzi al De Amicis, e da questo al Bersezio, direttore della Gazzetta letteraria di Torino. A quest'epoca aveva raggiunto una certa notorietà nell'ambiente giornalistico; aveva conosciuto la Serao e, nel corso di alcuni viaggi a Roma, compiuti tra il 1881 e il 1883, avvicinato il Giacosa e la Duse. Continuava, nel frattempo, l'attività di scrittrice per l'infanzia, pubblicando, tra l'altro, libri di testo per le elementari (Prime letture composte da una mamma, Firenze 1877; Seconde letture per le classi elementari, ivi 1881; Terze letture per le classi elementari, ivi 1882). Ma lo scarso successo la indusse a desistere dallo scrivere testi scolastici.

Se gli scritti della B. non rivelano certo organicità di pensiero, rivelano però acute intuizioni della psicologia infantile; l'amore e l'attenta osservazione dell'infanzia supplivano alla mancanza di un approfondito studio dei processi mentali infantili. La B. comprese che all'età immatura dei piccoli lettori si conveniva un linguaggio immaginifico, che parlasse alla loro fantasia, e che riteneva il solo idoneo a trovare rispondenza nelle menti infantili. Le memorie di un pulcino, uscite due anni prima del Pinocchio di Collodi, rappresentarono una interessante novità. Notevole fu anche la sua polemica sui libri di testo e i programmi scolastici, aridi e noiosi, e la sua rivalutazione del sentimento nel quadro di una pedagogia che la B. intendeva come studio di singoli individui e non di gruppi.

Dal 1884 diresse la rivista per signorine Cordelia,fondata da A. De Gubernatis senza modificarne l'indirizzo educativo, la B. tentò di infonderle nuova vita, sostituendo al tono e carattere conferitole dal fondatore uno stile più fresco e vivace, procurando di renderne più accettabili i principi presentandoli sotto un aspetto più lieve ed attraente.

Nasceva in quegli anni la stampa periodica per l'infanzia, che interessò vivamente la Baccini. Collaborò infatti al giornale Cenerentola,fondato da L. Capuana nel 1893, e al Giornale per i bambini di F. Martini, sino a quando, nel 1895, fondò il suo Giornale dei bambini, che scriveva quasi tutto da sola. Il Giornale non riscosse molto successo, sicché, nel 1906, si fuse con Il giornalino della domenica di Vamba (Bertelli). La B. vi tenne una rubrica, ma per la differenza dei suoi metodi e dei suoi intendimenti pedagogici rispetto a quelli del Bertelli si vide a mano a mano esautorata.

Forse intimamente la B. si sentiva portata ad una letteratura impegnata, per adulti: scrisse infatti alcuni libri ad essi destinati (Vita borghese, Bologna 1884; Storia di Firenze, Firenze 1887; Storia di una donna, Firenze 1888; Scintille nell'ombra, Rocca San Casciano 1910); ma l'ispirazione era troppo tenue per sopportare la struttura di un romanzo, e troppo evidente l'intento pedagogico. La più autentica vena della B. fu dunque il giornalismo pedagogico, in cui mise in luce tutte le sue doti di freschezza e vivacità, abile nel cogliere ogni sfumatura che le permettesse di dimostrare la bontà di determinati presupposti. Nei riguardi dell'educazione femminile la B. rimase ancorata a quelle convenzioni per cui il posto della donna era soltanto tra le pareti domestiche, e non si stancò di ripeterlo (Il libro della giovinetta, Milano 1886; Come vorrei una fanciulla, Milano 1891; Le future mogli, Firenze 1895; La fanciulla massaia, Firenze 1908), proponendo di conseguenza per le giovanette un'educazione basata quasi esclusivamente su principi pratici di economia domestica. Soltanto negli ultimi anni, il mutare dei tempi la convinse della necessità, anche per una donna, di adeguarsi al nuovo tipo di civiltà; nel suo ultimo romanzo, Scintille nell'ombra,èappunto tratteggiato il contrasto tra i due tipi femminili, tradizionale e moderno.

Nel 1887 era stata colpita da una malattia di nervi, che le aveva reso il lavorare estremamente gravoso. Un ulteriore decadimento della salute e le ristrettezze economiche la spinsero, negli ultimi anni, a scrivere una nuova collana di libri di testo pubblicati anonimi dall'editore, che riteneva troppo privo di attualità il nome della B., e che furono invece, contro ogni previsione, accolti favorevolmente.

Morì a Firenze il 28 febbr. 1911.

Bibl.: I. Baccini, La mia vita. Ricordi autobiografici, Milano 1904; M. Baccini, I. B. intima, Milano 1912 (con elenco delle opere e bibl. a pp. 93-98); G. Fanciulli, I. B. ricordata ai giovani, Firenze 1911; Id., I. B., in Il giornalino della domenica, 12 marzo 1911; P. Hazard, La littérature enfantine en Italie, in Revue des Deux Mondes, 15 febbr. 1914; G. Franchi, I. B., Firenze 1952; B. Marchetti-Chini, I. B., Firenze 1954 (con elenco delle opere e bibl., pp. 92-103); N. Ruspantini, I. B., Rovigo 1954 (con bibl., pp. 135-138).

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