HUGHES, Howard, Jr

Enciclopedia del Cinema (2003)

Hughes, Howard, Jr

Federica Pescatori

Produttore e regista cinematografico statunitense, nato a Huston (Texas) il 24 dicembre 1905 e morto ad Acapulco (Messico) il 5 aprile 1976. Impulsivo ed eccentrico multimilionario, H. fu un uomo con molti talenti e altrettante ossessioni. Stravagante magnate dell'industria, aviatore di successo e produttore indipendente e spregiudicato, la sua personalità irrequieta è stata fonte d'ispirazione per soggetti letterari e cinematografici (in un primo momento Orson Welles aveva pensato di tratteggiare sulla sua figura quella del protagonista di Citizen Kane, 1941, Quarto potere), nel tentativo di cogliere i segreti di un personaggio tanto suggestivo quanto problematico. Per un periodo di circa trent'anni, dalla fine degli anni Venti alla seconda metà degli anni Cinquanta, fece di Hollywood un territorio di conquista, usando la sua enorme ricchezza per imporre le proprie scelte artistiche, al punto da sostituirsi nella regia delle opere da lui finanziate, mentre i continui rimaneggiamenti lo portarono a dilungare enormemente i tempi di realizzazione dei film.

Studente non particolarmente brillante, più interessato alle materie tecniche che a un generale impegno nell'apprendimento, H. frequentò la Fessenden School di West Newton (Massachusetts), la Thacher School in Ojai (California) e il California Rice Institute of Technology di Huston, prima di abbandonare gli studi nel 1924, quando, morto il padre Howard Hughes Senior, ereditò la Hughes Tool Company, maggiore azienda texana di estrazione petrolifera. Già dal 1925, trasferitosi a Los Angeles, cominciò a investire una parte consistente dei suoi profitti nell'industria hollywoodiana, pur continuando a dedicarsi alla passione per gli aerei; a cominciare da quel periodo e soprattutto dal 1930 al 1945, si creò una reputazione nell'aviazione, battendo numerosi record di volo e vincendo altrettanti premi. Dopo l'esordio nella produzione con Swell hogan (1926) di Ralph Graves, fondò la Caddo Corporation, società che ebbe un'esistenza breve (fu infatti sciolta nel 1943) ma brillante e con la quale H. produsse il suo secondo film, Two Arabian knights (1927) di Lewis Milestone, che ottenne nel 1929 l'Oscar per la regia.Nell'ottobre del 1927 H. iniziò a girare Hell's angels (Gli angeli dell'inferno), di cui fu anche produttore e finanziatore, film a lui molto caro perché incentrato sulle vicende di un pilota durante la Prima guerra mondiale, e del quale diresse personalmente le scene delle riprese aeree. Hell's angels ha in realtà una storia piuttosto controversa, testimone delle scelte eccessive di H. nel perseguire i propri obiettivi. Il film, le cui scene drammatiche, dirette da Howard Hawks, furono terminate nel 1928, fu ultimato nel 1929, ossia quando ormai l'avvento del cinema sonoro era una realtà. Raggiungendo una spesa complessiva di quattro milioni di dollari, cifra superiore al costo dei più grandi kolossal fino ad allora realizzati nel cinema, H. decise di girare di nuovo le scene dialogate, riscrivendo la sceneggiatura e sostituendo la protagonista femminile con Jean Harlow, del cui successo fu l'artefice principale. Quando il film uscì nel 1930 a firma del solo H., nonostante il discreto successo di pubblico e critica che apprezzarono l'originale miscela tra eroismo ed erotismo, la Caddo non riuscì a pareggiare gli introiti con le consistenti spese effettuate per la sua realizzazione. In quegli anni H. continuò a produrre film con forti spunti polemici, tra cui The front page (1930) di Milestone, sulla libertà di stampa, e Scarface, noto anche con il titolo Scarface, shame of a nation (1932; Scarface ‒ Lo sfregiato) diretto da Hawks, coraggiosa biografia di Al Capone, del quale, al momento dell'uscita, circolarono nelle sale due versioni con differenti finali perché l'epilogo originale venne ritenuto troppo cruento dalla censura.

Dopo un periodo di lontananza dal cinema, i cui finanziamenti smodati stavano gravando sulle finanze della Hughes Tool Company, H. tornò a produrre e a dirigere realizzando il film The outlaw (Il mio corpo ti scalderà), con la collaborazione di Hawks il cui nome però non compare nei credits. Basato sulla vita del bandito Billy the Kid, The outlaw ebbe il merito, oltre che di lanciare Jane Russell, di inserire l'elemento erotico nel genere western, sebbene la figura femminile sia tratteggiata con evidenti sfumature misogine. Distribuito per la prima volta nel 1943, il film venne immediatamente ritirato a causa della scabrosità di alcune scene e riproposto solo qualche anno più tardi dopo alcuni tagli effettuati dalla censura. H. in realtà sfruttò lo scandalo provocato organizzando una campagna pubblicitaria incentrata sulla figura della protagonista. Il successivo Mad Wednesday o The sin of Harold Diddlebock (1950; Meglio un mercoledì da leone) scritto e diretto da Preston Sturges, fu prodotto dalla Sturges-Hughes Inc., società di produzione fondata nel 1944 che sarebbe poi divenuta la Hughes Productions. Nel 1948 H. entrò in possesso della quota di maggioranza delle azioni della RKO, di cui fu produttore e direttore artistico, ma la sua politica dissennata lo costrinse ad abbandonare la guida del colosso cinematografico che nel 1955 venne venduto alla General Teleradio. Con la RKO aveva prodotto Vendetta (1950; La vendicatrice), alla cui regia impose l'attore Mel Ferrer, Jet pilot (Il pilota razzo e la bella siberiana, film del 1950 uscito nel 1957 dopo l'aggiornamento delle scene di acrobazia aerea) di Josef von Sternberg, e The conqueror (1956; Il conquistatore) di Dick Powell.

Da allora H., che impiegò capitali considerevoli in investimenti di diverso genere, tra cui nel 1955 la fondazione dell'istituto di ricerca Howard Hughes Medical Institute, fu oggetto di interesse più che per l'attività cinematografica per la sua vita privata: in particolare la sua implicazione nel commercio illegale di armi, documentata da Welles in F for fake (1975; F per Falso), e la sua malattia, che lo avrebbe costretto a trascorrere gli ultimi anni della sua vita in uno stato di paranoica reclusione, prima di morire in seguito a un incidente su un velivolo di sua costruzione. Ancora una volta i risvolti intimi e privati di un'esistenza vissuta all'insegna del protagonismo s'intrecciano con scelte estreme a livello pubblico, lasciando affiorare i lati oscuri di una personalità controversa, dal fascino impenetrabile.

Bibliografia

T. Thomas, Howard Hughes in Hollywood, Seaucus (NJ) 1985; R. Hack, Hughes, the private diares, memos and letters. The definitive biography of the first American billionaire, Waterville (ME) 2002.

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