Horror

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

horror

Ermanno Detti

Storie che mozzano il fiato

Basato su storie che suscitano nel lettore l'emozione della paura, l'horror è un genere narrativo nato nel 18° secolo. Nel corso del tempo ha conosciuto una fortuna sempre maggiore, intrecciandosi con generi come il nero e il fantascientifico. Oltre che in letteratura, dove ha conquistato un posto di rilievo nella narrativa per ragazzi, il genere horror è diffuso nel fumetto e nel cinema

Il piacere della paura

Ci piace, quando ci raccontano una storia, provare un po' di paura. Che gusto c'è se una fiaba, una novella o un romanzo non ci emozionano almeno un po'? D'altra parte la paura è utile nella vita, senza la paura potremmo perfino scottarci con il fuoco o prendere una pericolosa scossa elettrica. Le fiabe di Giovannin senza paura raccontano di un ragazzo che non riesce ad aver timore di niente: se vede un fantasma o un mostro gli viene da ridere, ma questo gli procura ansia e incertezza; cerca allora di conoscere la paura ma non ci riesce, e alla fine muore spaventato, guarda caso, dalla sua stessa ombra. Sono fiabe divertenti, perché a noi lettori normali fanno sentire brividi e tremori.

Oggi esiste un preciso genere narrativo, il genere horror, basato proprio su storie che riescono a provocare nel lettore orrore e paura. Il racconto o il romanzo horror si chiama anche gotico, di fantasmi (o ghost story, all'inglese), del terrore e così via. È un genere molto diffuso non solo in letteratura, ma anche nel cinema e comprende tutti quei film in cui predominano il soprannaturale, il diverso, il bizzarro, il misterioso con il preciso scopo di provocare nello spettatore paura ed emozioni visive o uditive anche per mezzo di effetti speciali e di musiche inquietanti. L'horror è anche un genere molto adatto alla espressività dei fumetti, tra i quali è molto diffuso.

Gli ingredienti

Come per ottenere un buon dolce ci vogliono precisi ingredienti, così è per i generi letterari. Gli ingredienti dell'horror sono luoghi, situazioni, personaggi ed eventi particolari. Le vicende sono ambientate in luoghi sinistri, come castelli, case abbandonate, cimiteri, boschi inestricabili, dirupi, precipizi, trabocchetti, fiumi limacciosi. Questi luoghi, che già di per sé stessi creano un senso di insicurezza, sono immersi in situazioni misteriose e particolari, come nebbie, uragani, buio oppure sotto la luce fredda della luna piena che crea ombre paurose. In questo contesto vi sono apparizioni di fantasmi, mostri, streghe, demoni, creature reali ma poco visibili o repellenti (pipistrelli, ragni) o esseri misteriosi o fantastici (lupi mannari, vampiri, alieni). Poi sono entrati in scena gli zombi, i cosiddetti morti viventi, e creature mostruose provenienti da mondi sconosciuti. Le vicende sono ambientate in epoche diverse, da un passato molto remoto a un futuro di là da venire. Le storie narrano di eventi inspiegabili, come le apparizioni e le magie. Il ritmo narrativo è rapido e soprattutto, per creare suspense, ci sono situazioni pericolose che si risolvono di regola con un colpo di scena che genera sorpresa.

Breve storia del genere horror

In genere si considera come primo romanzo moderno horror Il castello d'Otranto, scritto da Horace Walpole nel 1764. L'opera contiene precisi ingredienti della narrativa gotica: castelli cupi, delitti, rapimenti, apparizioni misteriose. Seguirono, scritti rispettivamente da Ann Radcliffe e da Matthew G. Lewis, I misteri di Udolpho, del 1794, e Il monaco, del 1796. Questi primi romanzi avevano finali rassicuranti, i fenomeni soprannaturali erano spiegati razionalmente. In seguito, però, le spiegazioni vennero messe da parte, così alla fine delle storie resta nel lettore il mistero di eventi soprannaturali non spiegabili.

Uno dei grandi romanzieri che contribuirono allo sviluppo del genere horror è Edgar Allan Poe. Egli descrive in molti racconti, già nella prima metà dell'Ottocento, situazioni ed esseri soprannaturali che accentuano la paura dell'ignoto presente in ognuno di noi. In seguito l'aspetto 'orrorifico' si diffuse e s'intrecciò anche con altri generi narrativi. È il caso di Frankenstein, romanzo scritto nel 1817 da Mary Shelley, che mescola fantascienza e horror: Frankenstein è una creatura bizzarra che, costruita con parti di vari cadaveri smembrati, riesce a vivere come essere autonomo, fino a sfuggire al controllo del suo inventore. Troveremo poi l'horror in alcuni gialli, come in quelli di Arthur Conan Doyle che raccontano le gesta del famosissimo detective Sherlock Holmes. Nel romanzo Lo strano caso del Dr Jeckyll e Mr Hyde di Robert Louis Stevenson sono presenti elementi 'orrorifici', anche se il tema a ben vedere è la presenza del bene e del male in ciascun uomo.

Nel Novecento il genere horror continua, ma soprattutto all'estero: Inghilterra, Stati Uniti, Canada, Irlanda; uno dei grandi maestri contemporanei è lo scrittore americano Stephen King. In Italia, invece, gli scrittori tendono a mantenersi nel solco della tradizione e raramente scrivono romanzi di genere.

Il cinema tra horror e thriller

Con l'avvento del cinema, nel primo Novecento il genere horror si arricchisce di nuovi elementi e si articola in vari sottogeneri. Sullo schermo giungono decine e decine di romanzi classici rimaneggiati da abili sceneggiatori. Per esempio il romanzo Dracula, uno dei grandi classici dell'orrore, scritto dall'irlandese Bram Stoker nel 1897, trova nel cinema numerosissime versioni e reinterpretazioni.

Tra i grandi registi ricordiamo Alfred Hitchcock, capace di creare nello spettatore paure e angosce grazie alle situazioni sospese, ai suoni, ai rumori. Hitchcock realizzò nel 1960 uno dei suoi film più famosi, Psyco,tratto dall'omonimo romanzo di Robert Bloch, e portò sullo schermo tanti altri romanzi americani e inglesi di genere giallo o horror. Il regista inglese è stato un caposcuola del thriller, cioè uno spettacolo che tende al coinvolgimento dello spettatore, tenendolo con il fiato sospeso grazie al ricorso a trucchi narrativi.

Nella seconda metà del Novecento, precisamente nel 1980, il grande regista americano Stanley Kubrick adatta per il cinema un romanzo horror dello scrittore Stephen King, The shining, scritto nel 1977, imperniato sull'idea che, specialmente in una situazione di solitudine, entità misteriose e maligne possono impossessarsi di un individuo e portarlo alla follia, all'odio per il prossimo e all'omicidio.

Tra i registi italiani un posto di rilievo spetta a Dario Argento. A partire dagli anni Settanta del Novecento, in veste di sceneggiatore e regista ha saputo mescolare horror, giallo e thriller, facendo largo uso di effetti speciali: colpi di scena, colonna sonora studiata per creare apprensione, meccanismi vari per comunicare un senso di attesa e di paura allo spettatore.

Ragazzi alla ricerca di piccoli brividi

Nel campo della letteratura, verso la fine del Novecento l'horror si è diffuso nella narrativa per ragazzi. Nascono intere collane di questo genere, nelle quali si ripresentano ingredienti classici: poteri occulti, terrori nei boschi, spettri, luoghi paludosi e nebbiosi, casette cadenti o abbandonate. Si aggiunge poi una nuova paura, quella dell'alieno o del mostro proveniente da mondi sconosciuti.

Molto spesso si tratta di libretti di scarso valore letterario, fatti in serie: gli adulti non li consigliano, non li comprano per i figli, anzi tendono a proibirli o al massimo a ignorarli. Ma i libri horror hanno ugualmente un successo senza precedenti, perché sono i ragazzi stessi a procurarseli e a divorarli con entusiasmo.

Il fumetto splatter e Dylan Dog

Sempre nell'ultimo ventennio del Novecento si è registrata la diffusione di un sottogenere dell'horror, lo splatter, che si basa sull'orrore derivante da smembramenti di corpi umani e dal sangue diffuso. Lo splatter ottiene il maggior successo nei fumetti (anche se aveva trovato qualche consenso già nel cinema). Si tratta per la verità di album molto popolari, spesso mal disegnati. Ma siamo nell'epoca in cui l'horror è di moda e questi fumetti riscuotono successo di pubblico e si diffondono tra i giovani.

È in questo contesto che nasce un fumetto nuovo che inizialmente fa discutere, Dylan Dog, l'acchiappamostri, il detective dell'occulto. A pubblicarlo è il più grande editore di fumetti italiano, Sergio Bonelli. Il successo è stato ed è ancora enorme. Tutti gli altri album splatter o horror invece scompaiono rapidamente dal mercato.

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