HIDALGO y COSTILLA, Miguel

Enciclopedia Italiana (1933)

HIDALGO y COSTILLA, Miguel

Ezequiel A. Chavez

Patriota messicano, nato l'8 maggio 1753 nella fattoria di San Diego Corralejo, fucilato a Chihuahua il 27 luglio (?) 1811. Studiò a Valladolid (Messico) nel Collegio di San Francesco Saverio e, quindi, in quello di San Nicolas. Frequentò poi l'università di Messico. Professore di lettere latine nel Collegio di San Nicolas, dal 18 ottobre 1779 al 14 febbraio 1782, fu, dopo aver preso gli ordini sacri, professore di teologia e di morale e rettore in quel collegio. Fu poi parroco in varie località, e fece della sua casa un centro di riunioni dove si discuteva con la massima libertà ogni genere di questioni; si occupò anche di creare nuove industrie e di migliorare quelle esistenti, dando la sua opera per la diffusione dell'istruzione fra gli operai. Ma si convinse che solo un rivolgimeuto radicale, come era quello della Rivoluzione francese, poteva portare rimedio alla difettosa organizzazione politica del suo paese; fu perciò denunciato come afrancesado. La sua opinione ebbe una conferma dall'esito infruttuoso dei passi fatti presso il governo di Spagna dall'abate Queipo per correggere i difetti del regime. Così H., ormai persuaso che fino a quando il Messico fosse rimasto soggetto alla Spagna non sarebbe stato possibile il cambiamento radicale resosi indispensabile, credette giunto il momento opportuno per iniziare la lotta per l'indipendenza del Messico, quando i reali di Spagna abdicarono a favore di Napoleone a Baiona nel 1808. La notte del 15 settembre 1810, quando H. seppe che la cospirazione era stata scoperta si mise a capo dei congiurati. All'alba del 16 fu proclamata l'indipendenza del Messico (v. anche messico: Storia). Impadronitosi della città di Guanajuato, accolto in trionfo a Valladolid, vincitore al Monte de las Cruces, H. arrivò a poca distanza da Messico; ma qui dovette ritirarsi e, sconfitto ad Aculco, tornò a Morelia, impossessandosi poi di Guadalajara. Al suo primo ingresso in Valladolid fece promulgare il 19 ottobre 1810 un decreto, col quale in quella provincia veniva abolita la schiavitù e il pagamento del tributo dagl'Indiani. Ma egli non aveva a sua disposizione che poche truppe mediocremente disciplinate; inoltre le misure crudeli da lui prese specialmente a Celaya, a Valladolid e a Guadalajara, gli suscitavano contro fierissima opposizione: così il suo esercito fu sconfitto nella battaglia del Puente de Calderón il 17 gennaio 1811. Pochi giorni dopo, nella ritirata verso il nord, i capi militari sottoposti a H., gli tolsero il comando; ma, traditi tutti il 21 marzo sul territorio dello stato di Coahuila, furono fatti prigionieri e condotti prima a Monclava e poi a Chihuahua. Nel processo, H. dichiarò la sua intenzione di dar l'indipendenza al Messico, per farne una federazione, addossandosi tutte le responsabilità: fu condannato alla fucilazione.

Bibl.: J. M. de la Fuente, H. intimo, Messico 1910. Cfr. anche: Colección de Documentos para la Hist. de la Geurra de Independ. de México, di J. E. Hernández y Dávalos, Messico 1880; Documentos Hist. Mexic., Messico 1910; M. Puga y Acal, Quien era la Fernandita, Messico 1922.